la Repubblica, 27 giugno 2019
L’impero del Botox
È il veleno più potente per l’uomo e allo stesso tempo il trattamento estetico di maggior successo al mondo. Un solo grammo della sua tossina può uccidere più di un milione di persone, ma l’azienda che ne ha fatto un prodotto anti rughe è stata appena venduta per la bellezza di 63 miliardi di dollari. La storia del Botox, derivato del botulino, è una storia di record: l’ultimo è stato segnato due giorni fa quando il colosso farmaceutico americano AbbVie ha acquistato l’irlandese Allergan per quella cifra da capogiro dovuta, in parte, proprio all’impero del Botox.
Tutto comincia nel 1820 quando il medico tedesco Justinus Kerner (che era anche un poeta romantico) descrisse per la prima volta l’“avvelenamento da salsiccia”: debolezza muscolare con difficoltà di deglutizione e di respiro, alterazione della vista, secchezza della bocca. Si trattava di un’intossicazione alimentare, spesso mortale: lo confermò il belga Emile van Ermengem nel 1897, descrivendo per primo il batterio a cui fu dato il nome di Clostridium Botulinum, dal latino botulus, per l’appunto salsiccia, anche se oggi sappiamo che sono conserve di frutta e verdura fatte in casa a essere a maggior rischio.
Non è inutile dire che la tossina prodotta da quel batterio, che colpisce i muscoli e li paralizza, è stata studiata anche come arma biologica, ma è sempre risultata poco maneggevole. Non è inutile perché fu proprio un medico militare americano a purificarla, ma poi la mise a disposizione di un oculista che aveva avuto un’intuizione: usare la capacità del botulino di rilassare i muscoli per curare strabismi e spasmi palpebrali. Era nato l’Oculinum.
Pochi anni dopo, nel 1991, l’Oculinum viene acquistato dalla Allergan, che gli cambia nome in Botox. È a questo punto che arriva la fortunata intuizione dei coniugi canadesi Carruthers: lei oculista e lui dermatologo. Capiscono che il trattamento che lei usa per gli spasmi palpebrali, lui può usarlo per spianare le rughe. Ed ecco che un veleno, già diventato farmaco, si trasforma in cosmetico con approvazione ufficiale da parte della Food and Drug Administration nel 2002. E si apre un mercato da oltre 3 miliardi di dollari l’anno: tutti in punturine di Botox per promettere eterna giovinezza, o almeno visi più distesi.
Il mercato più fiorente per il Botox è quello statunitense e si calcola che siano oltre undici milioni tra di loro anche un 15% di uomini gli americani che lo hanno provato per avere una pelle più liscia, un’espressione (come notò la prima paziente dei coniugi Carruthers) più serena. Ed è stata la fortuna della Allergan. Ma perché solo la Allergan? Perché il Botox continua a essere basato su un veleno. E a trasformarlo in un trattamento cosmetico rapido, sicuro ed efficace non c’è riuscito quasi nessun altro. Le grandi società farmaceutiche ci hanno provato, eccome, ma pare che la sua formula (che non è coperta da brevetto) sia un segreto tipo quello della Coca Cola. È per questo che chi produce il Botox ha il 90% del mercato dei derivati della tossina botulinica per uso medico, e il 75% di quello per uso cosmetico. È per questo che la Allergan è ancora una bella macchina da soldi. Come diceva Paracelso circa cinquecento anni fa: è la dose che fa il veleno. E qui piccolissime dosi significano enormi guadagni.