La Stampa, 27 giugno 2019
Cosa vogliono le adolescenti italiane
Sognano il successo di Chiara Ferragni e molto meno il matrimonio. Subordinano la maternità alla realizzazione personale. Vivono il sesso e soprattutto il piacere come un diritto acquisito, masturbazione compresa, senza sensi di colpa. Faticano a distinguere la vita virtuale da quella reale. Sono le primissime giovani donne veramente libere, grazie alle battaglie delle nonne femministe di cui ignorano le imprese e che anzi guardano con una certa diffidenza. Lo spaccato sulle adolescenti metropolitane italiane viene da una ricerca del Consultorio del Minotauro, nato a Milano nel 2012, e a cui si rivolgono circa 100 famiglie l’anno.
Nei primi anni l’attenzione degli specialisti del centro si è concentrata soprattutto sui maschi (oggi l’adolescenza è sposata molto in avanti, va dalla prima media fino all’inizio dell’università) e sul fenomeno molto maschile dei ragazzi «ritirati» che colpisce oggi in Italia, si stima, almeno 100mila teenager che scelgono di rinchiudersi nella loro stanza. La domanda successiva è stata chiedersi come, di fronte a una figura maschile (anche paterna) sempre più evanescente, sia evoluta la costruzione del sé nella loro coetanee. «Allevate da mamme transizionali, con nonne che hanno vissuto le grandi battaglie femministe, le adolescenti di oggi ritengono ovvie le conquiste delle due generazioni precedenti e danno per scontato che un ruolo pubblico non è prerogativa dei maschi. Sono le più determinate e le più brave negli studi», ci spiega Elena Paracchini, psicologa del Minotauro. «Non solo non sono più disposte a occupare il ruolo della compagna che sta un passo indietro, ma neanche lo vivono con senso di colpa, che è stato pedagogicamente eliminato. Sono state cresciute perché non si vergognino, siano sicure di sé e desiderose di prendersi tutto quello che possono».
Altro grande tema che ha molto shakerato le loro esperienze è stata la convivenza esistenziale tra fisico e virtuale, in un mondo in cui tra l’altro il senso di comunità, soprattutto nelle città, è scomparso. «Hanno sviluppato il loro sé sociale non nel piccolo gruppo degli amici, ma in rete», aggiunge Paracchini. «Le ragazze si muovono con disinvoltura sui social, soprattutto su Instagram, il meno controllato dai genitori. Mettono una cura pazzesca nell’addomesticare e vendere la loro immagine, sono delle artiste. Un tempo le teenager erano impacciate davanti all’obiettivo, oggi sanno cogliere il loro aspetto migliore. Si costruiscono un’immagine virtuale che si sovrappone a quella reale. La loro vita è una sfilata continua. Cambiano però i riferimenti estetici. Basta modelle anoressiche, oggi i tratti della seduttività sono ostentati. Non per piacere al maschio, ma per il consenso delle altre femmine. Chiara Ferragni è il modello forte, non solo bella, ma intraprendente, che sa tenere testa agli uomini».
La realizzazione professionale è una priorità. «Nei loro discorsi la maternità non viene esclusa a priori, ma viene dopo la realizzazione di sé. E non è più un compito mio in quanto femmina ma condiviso alla pari col padre. L’altare non è più la meta». Essere indipendenti è il mandato che ricevono dalle loro madri, che in generale vengono promosse come efficacia genitoriale. E che in molti casi hanno saputo insegnare alle figlie che il piacere sessuale è un diritto legittimo. A complicare le cose Internet, con fenomeni pericolosi come il sexiting e il dating on line in grande crescita. «I primi rapporti sessuali avvengono in media all’inizio del liceo. Ma spesso da relazioni che nascono online. Se un tempo gli annunci per trovare un partner erano roba per sfigati, oggi le app di incontri sono usate da tutti. Il problema è che gli adolescenti sono sì grandi conoscitori della tecnologia ma anche molto ingenui, non si rendono conto dei rischi che corrono quando si scambiano foto sessualmente esplicite». Oggi le ragazze dichiarano di attraversano molto spesso un periodo saffico. «Lo fanno con molta spavalderia e facilità a differenza di quelle ragazze che si sentono di avere una diversa identità sessuale - spiegano i ricercatori del Minotauro -. Abbiamo capito che succede un po’ perché oggi la società lo permette, ma soprattutto per ottenere popolarità nel gruppo».
Per quel che riguarda l’attivismo politico, i dati sono ancora pochi. Interessano i temi ambientali, come già i Fridays for Future e Greta Thunberg insegnano. Ma non è un caso che siano soprano le giovani donne oggi a essere in prima fila quando si c’è da battersi per il cambiamento. Del resto lo diceva già, tra le altre cose, il (controverso) libro Cheap Sex: The Transformation of Men, Marriage, and Monogamy del sociologo Mark Regnerus, uscito negli Usa lo scorso anno. Si sta radicalizzando un abisso tra le nuove generazioni nei due sessi: le donne più istruite e politicamente per l’innovazione, i maschi conservatori. Chiusi nelle loro camerette.