la Repubblica, 27 giugno 2019
Sono gli uomini a seguire il calcio femminile
di Emanuela Audisio PARIGI – Un miliardo. È l’audience a cui punta il Mondiale donne. Con 7 squadre europee su 8 nei quarti. E se il presidente Donald Trump, grande fan del soccer, e Megan Rapinoe, capitana Usa che non ha cantato l’inno, continuano a guerreggiare via tweet, magari ci si arriva. Lei: «Non andrò alla fottuta Casa Bianca». Lui: «Finisci il lavoro, prima di parlare, e onora la maglia». Si sa, tra i due (da tempo) non corre buon sangue. Ma la vera notizia è un’altra: le donne nel calcio preferiscono gli uomini. Almeno in Francia sembra essere così. Alt all’euforia: dietro al boom degli ascolti (Francia-Brasile ha fatto registrare 11,4 milioni di telespettatori in patria), non ci sono tifose donne, ma fedeli amanti del pallone, che trascina comunque. Insomma, in Francia l’audience è maschile (70% contro 30%): a vincere è l’attaccamento al calcio. Non solo, ma l’anno scorso, per il Mondiale degli uomini in Russia, la percentuale delle donne che seguiva le partite era leggermente maggiore (44% contro l’attuale 42%). Lo dice Jean Pierre Panzani, direttore de l’istituto Mediametrie. «Trattasi di retaggio culturale atavico, gli uomini fanno più sport, conoscono le regole». Concorda Emile Leclerc, direttore di Odoxa, istituto di sondaggi: «Sei uomini su dieci hanno visto almeno una partita del mondiale, contro quattro donne su dieci. Però il pallone sta diventando più femminile: davanti al video il 40% è donna, anche se il 31% dichiara di non interessarsi allo sport». C’è un effetto boomerang: le francesi seguono per curiosità, perché il Mondiale è in casa, e per empatia con le loro ragazze (multiculturali). L’ascolto femminile è cresciuto: dal 27% di un match serale della Division 1 (la serie A) al 33% del Mondiale. Ma François Pellissier, direttore dello sport della rete TF1 (che trasmette in chiaro) va oltre: «Sono dettagli, quello che conta è che il Mondiale femminile ha voltato pagina, ora è considerato un evento internazionale, per questo anche se la Francia uscirà nei quarti, noi continueremo a mandarlo in onda in diretta e in prima serata». In Italia, la partita con la Cina martedì ha incollato alla tv 4 milioni 579 mila telespettatori con uno share record del 35.67%. Il pubblico che ha visto la partita degli ottavi sulla Rai aveva un’età media di 62 anni (contro i 55 per l’ultima partita degli azzurri di Mancini contro la Bosnia, ma in prima serata) ed era composto per il 45% da donne. Su Sky, il pubblico femminile finora è stato del 34%, mentre due spettatori su 3 hanno più di 45 anni. «Forse adesso ci credete anche voi che stiamo meglio in campo che in cucina», ha scritto Bonansea sui social. Mentre le azzurre sono tornate verso il nord e oggi avranno una giornata libera, crescono i numeri sui social con una community di oltre 120 mila utenti (Twitter con una componente più maschile). Ma tutto questo porta investimenti al calcio femminile o sono solo bollicine da sbornia? Intanto per il campionato francese donne è arrivato un sponsor da un milione di euro a stagione per tre anni, inoltre la federazione investirà parte dei 15 milioni guadagnati con la Coppa del Mondo nel calcio femminile. Molto più di un aiuto. Calcolando che le giocatrici francesi che guadagnano di più sono quelle del Lione, campione d’Europa: Wendie Renard e Amandina Henry prendono 29 mila euro al mese (premi esclusi). Ottimi stipendi rispetto all’Italia dove le cifre non possono nemmeno essere ufficiali perché il professionismo non esiste. Ma sempre molto molto meno degli uomini. Il gap salariale sarà anche giusto, ma Lloris, portiere e capitano dei Bleus, prende 15 volte di più. Aspettando che l’audience faccia da Zorro.