Il Messaggero, 26 giugno 2019
Un clone di rinoceronte per evitare l’estinzione
I finanziamenti sono tedeschi, ma il cervello che renderà possibile l’impossibile è italiano. Cesare Galli, il «papà» del primo toro clonato Galileo e della prima cavalla «fotocopia» Prometea, è infatti lo scienziato in prima linea nella missione del progetto BioRescue, che si propone di salvare il rinoceronte bianco del Nord dal rischio estinzione.
IL PROGRAMMADi questa specie oggi ne restano soltanto due esemplari in tutto il pianeta. Due femmine, Najin e Fatu, che vivono nella riserva ol-Pejeta in Kenya mentre l’unico maschio, Sudan, è morto nel marzo 2018. Il programma di ricerca verrà sostenuto dalla Germania con 4,2 milioni di euro. In particolare, i finanziamenti sono stati messi a a disposizione delle istituzioni nazionali coinvolte: l’Izw, Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research, e il Mdc, Max Delbrück Center for Molecular Medicine in the Helmholtz Association. Ma è stato l’italiano Galli, fondatore di Avantea, laboratorio di tecnologie avanzate per la riproduzione animale e la ricerca biotecnologica con sede a Cremona, a iniziare tutto.
L’annuncio che arriva da Berlino, segue infatti i risultati di uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Nature Communications, in cui Galli e il suo team di Avantea ha annunciato per la prima volta al mondo di aver sviluppato embrioni vitali e linee di cellule staminali embrionali da rinoceronti bianchi. Ma è da maggio che è arrivata la vera svolta: gli scienziati hanno trasferito con successo un embrione nell’utero di un rinoceronte bianco del Sud. Si tratta di una «prova generale». Si cercherà di creare un embrione fecondando in vitro l’ovocita di un rinoceronte bianco del Nord e il seme congelato di esemplari maschi deceduti. Alla fine l’embrione verrà trasferito nell’utero di un rinoceronte bianco del Sud, che farà quindi da «mamma surrogata». Altro approccio considerato consiste nel «riprogrammare» le cellule della pelle in cellule staminali pluripotenti che verranno poi trasformate in cellule germinali primordiali.
Sarà il laboratorio di Cremona a lavorare alla creazione dei preziosi embrioni, utilizzando sia gli ovociti del rinoceronte bianco del sud che quelli del rinoceronte bianco del Nord. «Avantea continuerà a fornire la sua esperienza leader a livello mondiale nelle biotecnologie riproduttive come contributo chiave per contribuire a salvaguardare il futuro del rinoceronte bianco settentrionale», conclude il laboratorio.