La Stampa , 26 giugno 2019
Ha l’asma a causa dell’inquinamento. La colpa è dello stato
Fino al 2017 abitavano a Saint-Ouen, nell’immediata periferia di Parigi, a breve distanza dal «périphérique», la tangenziale stretta intorno alla sezione intra muros della capitale francese. E che scorre attraverso quartieri densamente popolati: un serpente d’auto in costante movimento. Lì Farida, 52 anni, e la figlia, di sedici, soffrivano d’asma e di bronchiti a ripetizione. E così due anni fa si erano trasferite in provincia, a Orléans, e i loro problemi di salute erano stati archiviati. Le due donne, però, avevano preso una decisione: denunciare la «carenza colpevole» dell’azione pubblica nella lotta all’inquinamento. Niente risarcimento Ieri il tribunale amministrativo di Montreuil, alle porte di Parigi, ha dato loro ragione. I giudici hanno riconosciuto la «responsabilità dello Stato», perché, fra il 2012 e il 2016, il periodo interessato dalla denuncia, «non ha preso misure sufficienti in materia di qualità dell’aria, per rimediare al superamento nella regione di Parigi delle soglie massime di concentrazione di gas inquinanti». Da una decina d’anni la Francia è nel mirino della Commissione europea per le polveri sottili e gli ossidi d’azoto e, al pari dell’Italia e di altri quattro Paesi, è stata deferita davanti alla Corte di giustizia Ue nel maggio 2018. Subito dopo la sentenza François Lafforgue, avvocato delle due donne, ha sottolineato che si tratta di «una decisione storica, perché per la prima volta in Francia è stabilita la responsabilità dello Stato per l’inquinamento atmosferico». Il tribunale di Montreuil, però, non ha accolto la richiesta d’indennizzo avanzata da Farida e dalla figlia, che ammontava a 160mila euro: per i giudici non è stabilito un «legame diretto» fra l’inquinamento e i loro problemi di salute. L’avvocato, comunque, ha assicurato che faranno appello. Uno studio condotto da un gruppo di medici degli ospedali pubblici di Parigi nel dicembre del 2016, quando si erano registrate concentrazioni altissime di sostanze inquinanti nell’aria, aveva messo in relazione con il fenomeno l’aumento di patologie respiratorie nella popolazione. Proprio dopo quell’emergenza, madre e figlia avevano deciso di lasciare la capitale. Intanto, una quarantina di altre denunce simili alla loro sono all’esame dei tribunali di tutto il Paese. Secondo l’associazione Ecologie sans frontière (Esf), che le sostiene, ogni anno 67mila francesi morirebbero in maniera prematura a causa dell’inquinamento dell’aria.