Corriere della Sera, 26 giugno 2019
Frida, il cane eroe del terremoto che nel 2017 colpì il Messico va in pensione
«Quando la sentivamo abbaiare sentivamo che c’era una speranza e nei momenti di dolore e incertezza portava un lampo di conforto in tutti noi. Grazie Frida». Si è scomodato anche Eduardo Redondo, vice ministro della Marina messicana, per rendere omaggio a Frida, il cane eroe del terremoto di magnitudo 7.1 del 19 settembre 2017 che colpì il Messico.
All’età di 10 anni, dopo nove di onorato servizio, la labrador retriever color miele specializzata nella ricerca di persone rimaste sotto le macerie è andata in pensione. Il Messico si è fermato per salutare il cane che in una tragedia come quella del sisma che costò la vita a quasi 370 persone aveva rappresentato la volontà di non arrendersi di fronte alle avversità.
Frida, che aveva preso il nome dalla grande pittrice Frida Kahlo, aveva partecipato a molte missioni di soccorso in America Latina. Dal Messico era stata chiamata infatti a prestare aiuto anche ad Haiti distrutta dal terremoto del 2010, in Guatemala nel 2012 per i soccorsi di una frana e in Ecuador nel 2016. Grazie al suo fiuto aveva salvato dodici persone rimaste sotto gli edifici crollati e contribuito a trovare altri 40 corpi per i quali non c’era più nulla da fare ma che almeno è stato possibile restituire ai loro cari. Le foto di Frida con gli occhialoni da sci per proteggere gli occhi dalla polvere e i piedi coperti da speciali «guanti» per evitare le ferite sui blocchi di cemento di una scuola di Città del Messico dove morirono 19 bambini e 7 insegnanti avevano fatto il giro del mondo ed erano diventate virali sui social. Frida era la star, anche altri quattordici cani avevano partecipato alle ricerche. Le Poste le hanno dedicato un francobollo, a Puebla una statua accanto a quella del suo addestratore, la sua faccia è stata disegnata sui murales del quartiere Roma della capitale, circondata da rose e da una sorta di aureola, un’iconografia che in Messico viene riservata solo alla veneratissima immagine della Virgen de Guadalupe. Qualcuno ha addirittura proposto di sostituire il simbolo del Messico, l’aquila che compare nella bandiera nazionale, oppure il ritratto di Diego Rivera sulle banconote da 500 pesos con l’immagine di Frida. Alcuni hanno proposto i propri cani come «fidanzati» della cagnolona, altri, più modestamente, hanno postato le foto dei propri beniamini con gli occhialoni «alla Frida» o le hanno messo il mantello rosso da Superman.
Lei si accontentava di poco, qualche coccola dal gruppo di salvataggio della Marina alla quale apparteneva. «Frida, mission accomplished», ha detto il vice ministro citando a sproposito la malaugurata frase di George W. Bush pochi mesi dopo l’invasione dell’Iraq nel 2003. Però si è riscattato all’ultimo momento aggiungendo: «Missione compiuta con onore». Anche alla cerimonia del pensionamento a Frida è bastato un giocattolino di gomma da tenere in bocca e mordicchiare. Ora si godrà un meritato riposo, ma le rimane ancora una missione da portare a termine: insegnare agli altri cani da soccorso a non avere paura a gettarsi tra le rovine delle case.