Corriere della Sera, 26 giugno 2019
Chi siederà nel board per le Olimpiadi?
Cercasi (non disperatamente, ma con urgenza) un top manager libero da impegni professionali (o pronto a liberarsene), appassionato di sport e disposto ad occuparsene per i prossimi sette anni a tempo pieno in cambio di un salario (per lui) modesto. Ora che l’Olimpiade ce la siamo portata a casa, ci tocca organizzarla. E se Giancarlo Giorgetti ha già investito Giovanni Malagò del ruolo di presidente del Comitato organizzatore, ora tocca formare un board e trovare un amministratore delegato entro – il Cio è tassativo – la fine dell’anno. Del board, oltre al presidente, devono far parte i due membri effettivi italiani del Cio (Ferriani e ancora Malagò), un rappresentante di Milano e uno di Cortina (in genere i sindaci) e da sei a otto delegati di politica, istituzioni e società civile. Quello del Ceo è un ruolo delicatissimo perché i 925 milioni di euro stanziati dal Comitato Olimpico per Milano-Cortina arriveranno prestissimo e vanno spesi bene e perché a questi bisogna trovare e aggiungere quelli degli sponsor privati. La scelta di un ottimo Ceo è la chiave del successo delle (poche) edizioni dei Giochi in attivo dal punto di vista economico. Su tutte Londra 2012 che per cercare l’amministratore scelse la strada più democratica: un annuncio sull’Economist. Rispose e vinse il posto Paul Deighton, all’epoca 52enne, laureato in economia a Cambridge e gran capo di Goldman Sachs Europa. Uno così bravo che si guadagnò il titolo di Lord e un posto da segretario del tesoro. Uno così ricco (uscendo da Goldman Sachs si fece liquidare 110 milioni di euro) da accontentarsi di 500 mila euro di stipendio l’anno. Quanti, in Italia, corrispondono a un profilo simile? Pochissimi. Un candidato perfetto sarebbe Vittorio Colao, formazione in Morgan Stanley e McKinsey, ex ceo di Rcs e Vodafone Europa, da cui è uscito pochi mesi fa. Follemente appassionato del ciclismo, amante della montagna, Colao metterebbe subito tutti d’accordo. Altro nome quello di Carlo Barlocco, 48 anni, ex guida di Samsung Italia, caro a Giancarlo Giorgetti che aveva pensato di candidarlo al vertice di quella Sport & Salute spa che gestirà i fondi dello sport italiano alla cui guida è stato invece designato Rocco Sabelli, ex Telecom e Alitalia, un altro che sarebbe stato adatto a guidare Milano-Cortina 2026. Qualcuno segnala anche Roberto Cingolani, direttore scientifico (ma di fatto quasi ad) dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e molto apprezzato dal premier Conte.