ItaliaOggi, 26 giugno 2019
Francia, via al servizio nazionale
Fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron durante la campagna per le presidenziali, ha preso il via una settimana fa, in Francia, la prima fase del Servizio nazionale universale (Snu), con l’entusiasmo dei duemila giovani volontari di 15-16 anni, che sono stati ingaggiati per questa fase di test. Inviati in 13 dipartimenti, vestiti in uniforme, devono seguire corsi di due settimane con un programma determinato con quattro obiettivi: trasmettere uno spirito repubblicano, potenziare la coesione nazionale, sviluppare una cultura dell’impegno ad accompagnare l’inserimento sociale e professionale. Il programma delle attività prevede: sport, conoscenza dei servizi pubblici, educazione civica, cultura e patrimonio, difesa e sicurezza, sviluppo sostenibile. I laboratori spaziano dall’ecologia alla formazione di primo soccorso ai corsi di orientamento.L’obiettivo dichiarato della creazione del Servizio nazionale universale è rafforzare la coesione repubblicana sullo sfondo della mescolanza sociale per incoraggiare l’impegno. «È un magnifico crogiuolo repubblicano per ogni generazione» ha dichiarato su Twitter il ministro dell’istruzione francese, Jean-Michel Blanquer, ripreso da Le Figaro.
Secondo alcuni detrattori il Servizio nazionale universale avrebbe caratteristiche troppo militari. Altri lamentano di vedere gli stage di coesione di 15 giorni trasformarsi in soggiorni socio-educativi e dunque non abbastanza militaristici, mentre il segretario di Stato, Gabriel Attal parla di uno spirito Snu in costruzione. Il budget a regime sarà di 1,6 miliardi di euro.
A sinistra, nei sindacati della scuola c’è un blocco che respinge il Servizio nazionale universale: lessico militare e discorsi paternalistici. I supervisori vengono dall’esercito ma anche dal mondo dell’istruzione.
Sui social sono fioccate le critiche dopo la diffusione dei primi reportages realizzati nei centri Snu aperti alla stampa a Tourcoing e Évreux. Si sono visti ragazzi in uniforme, berretto e pantaloni bleu marine, coccarda tricolore cantare l’inno nazionale francese sotto le bandiere di Francia e Europa. Su Twitter c’è chi ha parlato di gioventù macroniana e chi ha fatto un parallelo con gli anni Trenta. Altri hanno parlato di colonie di vacanze per adolescenti organizzate dallo Stato. Far dormire gli adolescenti in un dormitorio non rinforzerà la coesione nazionale, è la critica. Il vero termometro sarà l’impegno che questo servizio susciterà in seguito. Eppure i volontari si sono dimostrati entusiasti all’inizio, dal momento che il Servizio nazionale universale ha riscontrato il 75% di adesioni tra i giovani d’età compresa fra 15 e 25 anni. Potrebbe diventare obbligatorio dal 2021. E c’è già chi fa valere una possibile obiezione di coscienza.