Libero, 25 giugno 2019
La storia di Rosario, il 14enne che il tempo libero lo passa a pulire Napoli
Da tre anni, Rosario Brancaccio, quattordicenne napoletano, ogni pomeriggio va a passeggiare nei giardinetti del suo quartiere, l’Arenaccia, e raccatta immondizia, pianta degli alberi, tieni puliti i tombini. «Napoli è una città dalle grandi potenzialità, ma dobbiamo essere noi cittadini – in sinergia con le istituzioni – a valorizzarla, prendendoci cura degli spazi comuni», ha dichiarato al quotidiano Il Mattino. «Ogni inverno mi adopero insieme con altri volontari per pulire le fognature otturate dal fango e detriti. Mi bastano pochi e semplici attrezzi, una scopa, la punta di un ombrello e una piccola pala». Via Arenaccia, che attraversa e che dà nome al quartiere, appena fuori dalla cinta muraria della città, è una delle arterie centrali e più trafficate del capoluogo campano. Eppure, anche in una strada tanto frequentata e abitata, mancavano le campane per la raccolta differenziata. E Rosario, concreto esempio di verdissima – e non solo per l’età – cittadinanza attiva, si è occupato anche di questo: «Ho semplicemente inviato una richiesta via e-mail all’assessore all’Ambiente della IV Municipalità, Armando Simeone», ha spiegato mostrando il documento, «il quale mi ha risposto e ha provveduto a far collocare i contenitori per il riciclo di vetro, plastica, carta e metalli laddove lo avevo richiesto a nome dei residenti». Ma che cosa spinge un ragazzetto con la media dell’otto – a settembre s’iscriverà al secondo anno dell’Istituto Alberghiero Ferrioli dove studia per diventare organizzatore di sala – a prendersi la briga di dedicare tempo e energie per rendere decoroso il suo quartiere? «Voglio proteggere il mio futuro», dice lui, con l’espressione sicura, il vocabolario e l’elocuzione di uno che fa politica da vent’anni. Se i cartelloni e i discorsi di Greta Thunberg hanno monopolizzato le prime pagine dei giornali, quello di Rosario, che le mani nel pattume ce le mette per davvero, e a maggior ragione in una città come Napoli, non è da meno. E infatti al quattordicenne è stato riconosciuto l’impegno con un premio per il suo alto senso civico: il Premio Green Care, ricevuto lo scorso 10 giugno, da parte dell’associazione omonima. «Lancio un appello ai miei coetanei, ma anche agli adulti di questa città: invece di lamentarci di fronte alle difficoltà, rimbocchiamoci le maniche e prendiamo cura degli spazi in cui viviamo». E invece di fare proseliti come la sedicenne svedese, Rosario fa una promessa: «I miei genitori vorrebbero che dopo il diploma mi trasferissi negli Stati Uniti, dove mio zio ha ristorante. Ma io non voglio abbandonare la mia città». Il suo futuro? «Da grande mi piacerebbe molto fare politica. Chissà che un giorno non possa diventare sindaco di Napoli».