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 2019  giugno 24 Lunedì calendario

Il parroco che dorme sui gradini di Lampedusa

Qui il video
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2019/06/23/news/lampedusa_parroco_dorme_sul_sagrato-229484662/?ref=RHPPLF-BH-I229511121-C8-P3-S2.4-T1

www.repubblica.it
Nell’isola che alle Europee ha regalato il 45 per cento alla Lega, don Carmelo conduce con sempre maggior decisione la sua battaglia. "Non bisogna dare peso particolare al voto delle Europee, qui la maggior parte dei cittadini non è andata a votare perché si sente abbandonata dallo Stato. Quello Stato a cui chiediamo non solo di aprire i porti ma anche gli aeroporti per mettere questa gente in condizione di poter venire legalmente. Salvini continua a baciare il crocifisso ma non rispetta il Vangelo. Se vuole davvero combattere i trafficanti e salvare vite apra gli aeroporti". A fianco di don Carmelo i giovani volontari delle Chiese evangeliche. "Abbiamo deciso di mettere in gioco i nostri corpi per dare voce a chi in questo momento non può parlare e lo facciamo nella piazza della Chiesa che negli anni ha accolto migliaia di migranti. Siamo qui a difendere il loro diritto ad essere accolti", dice Alberto Mallardo di Mediterranean hope.

Per don Carmelo e i suoi parrocchiani è la quinta notte all’aperto, per la Sea Watch è l’undicesima. E per Carola Rackete, la capitana, sono ore di grandissima tensione. Per sbloccare una situazione ormai vicina al limite dell’insostenibile potrebbe non esserci altra strada che dichiarare lo stato di emergenza a bordo ed entrare prima nelle acque italiane ( passo che consentirebbe anche alla Procura di Agrigento di valutare la situazione) e poi in porto. Ben sapendo che, con il decreto sicurezza-bis in vigore, la confisca della nave e una multa fino a 50.000 euro sarebbero praticamente inevitabili.

Anche Matteo Salvini sa bene che la permanenza dei 42 migranti a bordo della nave (tra loro c’è anche un bambino di 12 anni che viaggia solo) non può protrarsi più a lungo. Per questo il ministro dell’Interno, che non intende far entrare la nave neanche in caso di redistribuzione dei migranti in altri Paesi) ha scritto al suo omologo olandese invitandolo ad assumere iniziative urgenti: "In caso di peggioramento della situazione a bordo la responsabilità è esclusivamente dell’Olanda e del comandante".