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 2019  giugno 24 Lunedì calendario

Foggiano tenta di partecipare a un party all’università e muore dissanguato

Roma Ha lottato per un giorno. Poi Francesco Ginese si è arreso. Gravi le conseguenze dell’emorragia che lo aveva quasi dissanguato nella notte fra venerdì e sabato scorso, dopo essersi trafitto la coscia all’inferriata che protegge gli accessi alla Sapienza, in viale dell’Università. Il ragazzo di 26 anni, originario di Deliceto (Foggia) è morto ieri mattina nel reparto di Terapia intensiva del Policlinico Umberto I, proprio di fronte all’ateneo.
Con cinque amici che non vedeva da tempo voleva entrare all’interno della cittadella universitaria per partecipare alla Notte Bianca, uno dei tanti rave organizzati dai Collettivi studenteschi anche per finanziare le spese legali del movimento, e per questo al centro di polemiche e di esposti presentati dal rettore Eugenio Gaudio perché considerati eventi abusivi senza l’autorizzazione dell’Ateneo.
Al capezzale del giovane, «Gina» per gli amici, laureato alla Luiss in Economia e impegnato a Bologna in uno stage presso una multinazionale, si accorsi la madre Concetta e il padre Roberto, cancelliere alla Procura di Foggia. Con loro tanti amici. Per lui era stato lanciato un appello per chiedere donazioni di sangue, al quale avevano aderito anche i ragazzi della Notte Bianca. Sul motivo per cui il gruppo abbia voluto scavalcare un cancello chiuso, invece di passare per l’ingresso principale in piazzale Aldo Moro e pagare l’ingresso di tre euro, indaga la polizia che oggi riferirà alla Procura.
Si indaga su eventuali responsabilità da parte della vigilanza dell’università, che ha un servizio attivo tutte le notti. Forse il gruppo che ha scavalcato era stato respinto all’ingresso perché la festa era già troppo affollata o forse c’era una lunga fila all’entrata.
La Questura si appresta a prendere provvedimenti che potrebbero portare non solo all’interruzione di questo genere di appuntamenti – che si tengono da anni, pubblicizzati sui social e con manifesti fuori da alcuni licei romani —, ma anche a denunce nei confronti degli organizzatori.
La polizia aveva predisposto, in mancanza di una specifica richiesta di intervento per far cessare la festa ma solo di una comunicazione di routine da parte del Rettorato, un servizio di controllo con agenti in borghese e pattuglie all’ingresso e attorno alla Sapienza. «Quello che è accaduto non deve più ripetersi. Inaccettabile che un luogo di formazione e cultura venga trasformato in una discoteca abusiva», chiede il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
L’ateneo precisa come «nonostante i ripetuti moniti, divieti e denunce a evitare comportamenti non consentiti e rischiosi per l’incolumità, si sia verificato un gravissimo incidente che è costato una giovane vita». E poi aggiunge: «Quando abbiamo notizia dell’organizzazione di eventi non autorizzati La Sapienza provvede sempre, come anche nel caso in questione, a una preventiva comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza». Ma la prefetta Gerarda Pantalone una settimana fa, in occasione di una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, aveva sollecitato il rettore Gaudio «affinché, quando lo ritenesse opportuno, aggiungesse nell’informativa alla questura su questi eventi, anche un’esplicita richiesta di intervento delle forze dell’ordine».

Flaminia Savelli sulla Repubblica

ROMA — Un incidente. Un’imprudenza: aveva deciso di scavalcare il cancello per raggiungere gli stand della manifestazione non autorizzata e organizzata all’interno della cittadella universitaria della Sapienza di Roma. Ma una volta arrivato in cima, ha perso l’equilibrio e uno degli spuntoni di metallo della recinzione è diventato un’arma mortale per Francesco Ginese, 26enne originario di Foggia che da tempo si era trasferito nella capitale.
Una catena di eventi che è iniziata venerdì notte e si è conclusa tragicamente ieri mattina. Gli amici che erano insieme a lui quando lo hanno visto precipitare dal muretto di viale dell’Università, poco dopo l’una di notte, hanno subito chiamato i soccorsi. I medici del 118 lo hanno trasportato in condizioni già disperate al policlinico Umberto I: lo spuntone gli ha reciso l’arteria femorale causando una gravissima perdita di sangue. Ogni tentativo di rianimarlo è stato inutile. E inutile è stata anche la gara di solidarietà scattata già sabato tra i conoscenti e gli studenti per donare il sangue. Ancora ieri mattina, più di cento persone si sono presentate al Centro trasfusioni dell’Umberto I, ma per Francesco era tardi. Il bollettino delle 13 ha confermato il decesso. Gli amici e i parenti si sono stretti intorno alla famiglia di Francesco: figlio di Roberto Ginese, cancelliere della Procura di Foggia, si era trasferito a Roma due anni fa e nel 2018 si era laureato in Scienze politiche alla Luiss.
L’ipotesi, al momento, è che la compagnia di amici volesse accorciare il percorso e accedere alla città universitaria dalla strada laterale. Gli agenti di polizia hanno accertato, infatti, che i cancelli principali della Sapienza — lungo piazzale Aldo Moro — erano regolarmente aperti. «Era stato previsto un servizio straordinario di controllo lungo il perimetro dell’università, perché eravamo stati informati dell’iniziativa non autorizzata», ha confermato ieri sera la questura. Inoltre, la manifestazione stava terminando e dunque l’accesso era ormai senza biglietto (prima era richiesta solo una sottoscrizione simbolica di due euro). Anche in procura si indaga per accertare eventuali responsabilità. I magistrati dovranno valutare chi doveva garantire l’incolumità dei partecipanti. Al vaglio, dunque, sia la posizione degli organizzatori che di chi ha la giurisdizione sugli spazi dell’ateneo. A breve arriverà anche l’informativa della polizia.
Ora si accendono i riflettori sull’iniziativa "Notte bianca alla Sapienza", organizzata da alcuni collettivi dell’ateneo: per due notti si alternano concerti, dibattiti e performance. Per questa edizione, in programma tra venerdì e sabato, il titolo era "Sapienza porto aperto: coesistenze nella metropoli. Costruiamo relazioni, non identità". Una manifestazione nata nel 2005 durante la mobilitazione contro la riforma Moratti, quando gli studenti delle facoltà occupate decisero di invadere la Sapienza con una notte di sperimentazione culturale a base di poesie, reading, teatro, performance.
La Sapienza, nel dirsi vicina alla famiglia, ricorda i «ripetut i divieti e denunce» contro «comportamenti non consentiti». Già l’anno scorso, il rettore Gaudio aveva firmato un nuovo regolamento per gli eventi ludici negli spazi dell’università, prevedendo che potesse essere concessa l’autorizzazione solo alle organizzazioni studentesche iscritte nell’albo. "Notte Bianca", invece, è costituito perlopiù da collettivi spontanei che fanno capo a Scienze politiche e Filosofia.
Insorge tutto il centrodestra, da Giorgia Meloni a Fabio Rampelli (FdI) che preannuncia un esposto e parla di un’università «diventata l’auditorium a cielo aperto dei centri sociali». Durissima anche Azione Universitaria: «Stavolta il rosso non è solo il colore politico che spadroneggia tra le mura della Sapienza — scrivono in una nota — è anche il colore del sangue di un ragazzo che si è ferito per tentare di entrare in un party non organizzato ». «In questo momento — la replica degli studenti del collettivo — vorremmo solo esprimere il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia e agli amici di Francesco. Ma è necessario puntualizzare che è stato soccorso dall’ambulanza già presente in città universitaria, perché garantita come sempre in questi casi, dalle studentesse e dagli studenti. Inoltre, appena abbiamo saputo dell’incidente, abbiamo interrotto tutte le attività».
L’entrata laterale Il cancello della Sapienza in viale dell’Università: Ginese è caduto mentre lo scavalcava e uno spuntone in ferro gli ha reciso l’arteria femorale
Laureato
A destra Francesco Ginese, foggiano di 26 anni, laureato in Scienze politiche alla Luiss.
Ora residente a Bologna, era tornato a Roma per andare alla Notte bianca con gli amici.
A sinistra, una delle precedenti edizioni della festa all’interno dell’ateneo