La Stampa, 23 giugno 2019
«Faccio vincere io Salvini al Sud»
«Si vince al Sud», dice il governatore della Sicilia Nello Musumeci. E Matteo Salvini non vincerà finché non vince al Sud.
Però dovrebbe prima farla finita con questo governo.
«Salvini deve trovare l’orgoglio, la forza e la risolutezza per rompere questo patto assolutamente anomalo e fuori da ogni logica politica con il M5S, andando al voto subito. La politica non può basarsi solo su un accordo di programma, né si governa con un contratto a prescindere dalle affinità culturali».
Si torna al centrodestra.
«Il centrodestra è maggioranza morale in Italia. Il modello di successo della Sicilia come di altre realtà, non può e non deve rimanere limitato a singole esperienze locali. Deve diventare governo nazionale».
Perché Salvini non rompe?
«Perché non crede che esista ancora sul piano numerico l’alternativa per un centrodestra organico. E potrebbe avere anche ragione soprattutto se guarda al Sud. Ecco perché io dico che è proprio qui che dobbiamo capire come intercettare quegli elettori che o non vanno a votare o si sono rivolti al M5S. Tra questi calcolo un 10% di voti che prima erano del centrodestra».
Salvini vincerà grazie al Sud?
«Non c’è dubbio. Si vince al Sud. Credo che al Nord sia arrivato al suo massimo».
Sui muri della sede della Lega a Milano c’è ancora lo slogan “Prima il nord!”
«Capisco le diffidenze di molti concittadini del Sud nei confronti della Lega. Diffidenze legate al passato e che sono superate dal progetto di Salvini. La Lega ha una grande opportunità, ma deve attrezzarsi meglio sul territorio».
E lei gli offre una sponda locale.Una settimana fa, da Palermo, ha lanciato il progetto di alleanza tra il suo partito, Diventerà bellissima e Lega.
«Ho semplicemente detto che se in un progetto nazionale dovesse esserci bisogno di un movimento per aggregare consensi moderati sul territorio, noi siamo pronti».
In gioco ci sono i collegi uninominali che al Sud nel 2018 sono stati dominati dal M5S.
«Bravo. Visto che questa è la legge elettorale, c’è bisogno di tutti e il centrodestra deve fare un grande bagno di umiltà, perché ha governato 11 anni!. Diventerà bellissima porta in dote 9 mila iscritti, 110 mila voti presi alle regionali, cinque deputati regionali e 130 consiglieri...».
Salvini teme di rimanere prigioniero in un centrodestra pieno di prime donne. Berlusconi ancora non molla Fi.
«Berlusconi ha avuto un ruolo molto importante per l’Italia e gli voglio bene. Ora deve avere la forza di designare il proprio successore. Ma sia chiaro: solo il centrodestra, con le sue diverse anime, può davvero realizzare un grande piano per il Sud. Non puoi farlo con chi ha usato il reddito di cittadinanza per assecondare familismo e assistenzialismo. Noi siamo per insegnare a pescare, invece di regalare pesci».
I 5 Stelle hanno promesso grandi investimenti al Sud.
«Prendiamo la crisi industriale di Termini Imerese. Sull’azienda che è subentrata a Fiat, la Blutec, il ministro Di Maio è solo capace di chiedere soldi per gli ammortizzatori. Non c’è un’idea. Peggio ancora il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, contraddittorio, poco istituzionale. Promette quello che non può mantenere, difende l’indifendibile Anas, mentre l’autostrada Catania-Palermo non verrà inaugurata. È chiaro che il M5S non è una garanzia per le piccole e medie imprese del Sud. Bisogna aprire cantieri, attirare investimenti, farlo capire a Bruxelles».
In realtà Salvini con l’Ue sembra voler rompere.
«Vada in Europa e chieda deroghe alle farraginose procedure per mettere il Mezzogiorno nelle condizioni di spendere 10-15 miliardi di euro». I. Lomb.