Il Sole 24 Ore, 22 giugno 2019
Negli Usa più calciatrici che in tutta Europa
Stati Uniti, Germania, Inghilterra e Francia sono ai primi quattro posti del ranking femminile della Fifa. Posizioni che rispecchiano i risultati sportivi e la crescita dei rispettivi movimenti in termini di numero di tesserate e di investimenti economici. Gli Usa contano 4,18 milioni di praticanti (erano 1,67 milioni nel 2006) con 9.000 calciatrici affiliate ai vari club. Lo scorso anno, l’investimento della US Soccer per la squadra femminile è stato di 17,1 milioni di dollari su un budget annuale di 71,9 milioni, esclusi gli 1,7 milioni stanziati per la National Women’s Soccer League. Tra i partner della federazione americana si trovano brand come Nike, Volkswagen, At&t, Coca Cola, Johnson & Johnson, Continental Tire, Cutter, Deloitte, Hisense, Powerade, TahHeuer, Secret, Volpi Foods e Thorne.
Un panorama che non ha comunque impedito alle calciatrici della nazionale femminile di intentare una causa alla federazione per “discriminazione di genere istituzionalizzata”. Una richiesta di risarcimento che riguarda non solo la disparità salariale nei confronti dei colleghi uomini ma inerente anche gli impianti di gioco, le modalità di allenamento, le cure mediche e le condizioni di viaggio. Le calciatrici della nazionale Usa ricevono uno stipendio base di 72mila dollari con un bonus di 1.350 dollari a vittoria a partita. I compensi degli uomini, invece, che si basano su un sistema “pay-for-play”, possono arrivare fino a 263mila dollari. La Corte distrettuale di Los Angeles dovrebbe pronunciarsi in merito proprio alla conclusione del Campionato del mondo francese.
Un movimento, quello statunitense, ovviamente lontano dal calcio europeo che a oggi conta solo sei nazioni con più di 100.000 tesserate: Germania, Inghilterra, Francia, Olanda, Norvegia e Svezia. In Germania, dove le tesserate sono quasi 300mila, il budget della federazione a disposizione della nazionale femminile è di 5 milioni contro i 40 milioni previsti per il team maschile. La Frauen-Bundesliga ha un title sponsor, Flyeralarm così come la FA Women’s Super League inglese ha firmato una partnership con Barclays a partire dalla stagione 2019-20. Dieci milioni di sterline in tre anni con un accordo che, oltre a prevedere premi fino a 500mila sterline per il massimo campionato, ha l’obiettivo di raddoppiare il numero delle calciatrici che oggi conta 1,8 milioni di praticanti, di cui 900mila tra i 5 e i 15 anni.
Quindici milioni di euro è invece l’investimento della Fédération Francaise de Football per il calcio femminile, per sostenere i club nei loro progetti di sviluppo e strutturazione del settore. Negli ultimi otto anni la crescita del movimento nel paese che, in questi giorni, sta ospitando l’ottava edizione della Coppa del Mondo è stata esponenziale: 178.766 tesserate – erano 86.787 nel 2011 – di cui 138.883 calciatrici (erano 54.565 nel 2011), 37.346 dirigenti (26.717 nel 2011), 1.544 allenatrici (831 nel 2011) e 993 arbitre (674 nel 2011). Non solo. Oggi 8.508 club hanno un settore femminile, sono presenti sul territorio 905 scuole di calcio femminile contro le 109 nel 2011, 3.035 club hanno una squadra femminile rispetto ai 1.546 nel 2011, oltre a otto accademie dedicate. «Stiamo proseguendo il lavoro avviato nel 2011 dal presidente federale Noël Le Graët – sottolinea Brigitte Henriques, vice presidente della FFF – il nostro obiettivo è arrivare ad avere 250.000 tesserate, 8.000 squadre femminili e 1.500 scuole di calcio solo per le ragazze entro il 2020».
Grazie al 20% del contributo proveniente dal “Fondo di sostegno al calcio” (Fafa) sono stati finanziati diversi progetti dedicati al miglioramento delle infrastrutture per le calciatrici come club house, spogliatoi e campi di gioco.
La nazionale femminile, otto anni dopo il quarto posto raggiunto nella Coppa del Mondo in Germania del 2011 si è presentata al Mondiale di casa con 11 sponsor tra cui Nike, Crédit Agricole, partner storico del calcio francese, ed Edf, fornitore mondiale di energia.