ItaliaOggi, 22 giugno 2019
A Brescia un 5x1000 da record: quasi sei milioni
Quasi 6 milioni per il 5x1000. Con enti e associazioni che ringraziano i contribuenti della provincia di Brescia per la generosità. Gli istituti beneficiari, dalle parti della città della Loggia, sono 1.609. E l’importo complessivo devoluto dai bresciani, col 2017 come anno fiscale di riferimento, è di 5 milioni e 660 mila euro. Un record.Il 5x1000 indica una quota dell’Irpef, l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, che il contribuente devolve a terzi indicando il destinatario tra enti benefici e associazioni di ricerca, sino alle categorie sportive e alle amministrazioni comunali. Non tutti, per questo, incassano il medesimo contributo. A Brescia, per esempio, il Centro di solidarietà della compagnia delle opere ha ricevuto 8 euro, mentre una casa di riposo non ha superato quota 11 euro.
Tra gli enti che hanno ricevuto fondi consistenti ci sono associazioni che si occupano di assistere chi soffre di malattie rare, chi fa volontariato per le popolazioni del Terzo mondo e chi si dedica alla ricerca, come le fondazioni ospedaliere e le Università. Senza dimenticare chi si prende cura di cani e gatti. Anzi.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia delle entrate e pubblicati dal Corriere di Brescia, l’Associazione sos randagi ha beneficiato di un contributo di oltre 16 mila euro, mentre la Fobap, un ente che fa assistenza ai disabili, non ha raggiunto i 9 mila euro. Altro esempio: Amare Onlus, che contribuisce a creare progetti di sviluppo per l’Etiopia, ha avuto un profitto di poco più di 8 mila euro a fronte degli oltre 15 mila destinati dai contribuenti del 5x1000 al Telefono difesa animali.
Numeri per certi versi paradossali. Che da un ramo all’altro confermano comunque la solidarietà dei bresciani, in particolare con i quasi 110 mila euro devoluti all’associazione Amici di Raphael, che si occupa di prevenzione dei tumori, e con i 73 mila raccolti dall’Operazione lieta, che ogni anno paga gli stipendi degli insegnanti di alcune scuole in Brasile.
«Chi è iscritto in un apposito albo e ha finalità sociali può usufruire di queste risorse», ha spiegato il direttore del Centro servizi volontariato di Brescia, Angelo Patti. «Sia che si tratti di difesa della salute, sia di ambiente, di cultura e anche di animali. È stato il legislatore a definire che cosa rientra nel sociale e ad aprire di conseguenza al 5x1000. In fondo la destinazione di questa piccola parte delle tasse è una forma di democrazia diretta».
«È una pratica semplice», ha aggiunto Patti. «Prima, quando un’associazione presentava la richiesta, era sempre accolta. Ora, a meno che non ci siano modifiche sostanziali, la domanda del 5x1000 potrà valere per diversi anni consecutivi». Secondo i dati nazionali, il 5x1000, in riferimento alle donazioni del 2017, ha superato i 500 milioni di euro. Con un contributo da record da parte dei bresciani.