ItaliaOggi, 22 giugno 2019
Il sindaco e gli assessori di Tribano (Veneto) risparmieranno quasi 200 mila euro togliendosi lo stipendio
Niente stipendio. «Così finanzieremo cinque progetti per i cittadini». In seguito alle elezioni dello scorso 26 maggio, il sindaco, gli assessori e i consiglieri delegati di Tribano, in Veneto, hanno rinunciato all’intero compenso per il bene del Comune. Sino alla scadenza naturale del mandato, prevista per il 2024, risparmieranno quasi 200 mila euro che saranno investiti per creare nuovi posti di lavoro e per realizzare le opere pubbliche.Alle comunali di Tribano, un paese di circa 4.300 abitanti in provincia di Padova, Massimo Cavazzana, esponente di una lista civica, ha sconfitto gli altri candidati col 43% dei voti. Dopo l’insediamento in consiglio comunale il nuovo primo cittadino, insieme con i consiglieri delegati e con i quattro assessori che compongono la giunta, ha annunciato il taglio delle retribuzioni previste per l’amministrazione.
«Il sindaco di un paese come Tribano non è un soggetto politico, ma un amministratore», ha spiegato Cavazzana. «È una persona che vuole ascoltare e cercare di risolvere i problemi dei suoi concittadini. Il sindaco di un piccolo Comune lavora con le mani e con gli occhi: la gente viene a parlarti dei lampioni rotti, delle buche, del verde non curato, del doposcuola e dei mille problemi sociali quotidiani. I miei cittadini chiedono, io ascolto e mi attivo andando a controllare di persona per cercare di capire meglio».
«Le capacità di spesa dei piccoli Comuni si sono ridotte del 30% negli ultimi dieci anni», ha sottolineato il sindaco veneto. «La popolazione invecchia con una rapidità a due cifre. Le nuove nascite diminuiscono di anno in anno e le esigenze sociali si moltiplicano». Per questo motivo, con una lettera aperta pubblicata sul Corriere del Veneto, Cavazzana ha reso noto il taglio dell’intera indennità dei responsabili dell’amministrazione per mettere «a disposizione i soldi risparmiati per la realizzazione del servizio civile comunale, delle attività estive e per il sociale».
Conti alla mano: il sindaco avrebbe dovuto percepire 1.952 euro lordi. Il vicesindaco 292 euro. Gli assessori 219 euro. La somma totale, moltiplicata per i cinque anni del mandato e compresa la tredicesima, è di 188 mila euro. «La rinuncia all’indennità darà vita a molti progetti», ha aggiunto Cavazzana. «Il primo intervento prevede l’attivazione di cinque posti di lavoro che permetteranno l’inserimento di persone disoccupate attraverso il progetto di sostegno all’occupazione promosso dalla Fondazione cassa di risparmio e dal fondo d’indennità. Il secondo progetto, in fase di attuazione, prevede l’attivazione del servizio civile comunale grazie al quale, per ogni semestre, impiegheremo cinque giovani dai 18 ai 30 anni nelle attività sociali, culturali, scolastiche e sportive».
«Con il suo comportamento virtuoso», ha detto ancora il primo cittadino, «l’amministrazione non solo sosterrà chi ha bisogno, ma offrirà una rappresentazione plastica della linea politica adottata». Quella dell’austerità e del risparmio in favore del Comune. Anche per quanto riguarda gli smartphone d’ordinanza. «Sindaco e giunta useranno i propri cellulari, risparmiando un altro capitolo di spesa».