Corriere della Sera, 21 giugno 2019
Strage di Viareggio, anche l’Appello condanna Moretti
Se esiste un dio della Giustizia, oggi era in questa aula», sussurra commossa Luciana Beretti, mamma di Federico Battistini, 32 anni, divorato dal fuoco con la moglie Elena e altre trenta persone vittime della strage di Viareggio.
La Corte d’appello di Firenze ha appena letto la sentenza. Colpevoli gli ex vertici di Ferrovie, gli amministratori e i dirigenti delle società di manutenzione tedesche e austriache, i supervisori delle officine. Avrebbero dovuto vigilare sulla sicurezza e invece il treno merci Trecate-Gricignano, 14 vagoni cisterna carichi di Gpl, deragliò alla stazione del Comune toscano ed esplose devastando un quartiere. Tra le vittime, 32 in tutto, alcune morte dopo giorni di tremenda agonia (e c’è chi ieri ha mostrato la fotografia dei propri cari devastati dalle ustioni), c’erano anche tre bambini di due, tre e cinque anni.
La Corte d’appello ha sostanzialmente confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Lucca. Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rfi e Ferrovie dello Stato, è stato condannato a 7 anni per disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose e incendio (aveva rinunciato alla prescrizione prevista per alcuni reati). Sei gli anni di carcere (un anno e mezzo in meno della condanna di primo grado) per Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia. Assolti «perché il fatto non sussiste» invece i tecnici di Rfi, Giulio Margarita, Giovanni Costa, Enzo Marzilli e Giorgio Di Marco. In primo grado erano stati condannati a pene tra i tre e i sei anni. Colpevoli anche i dirigenti tedeschi e austriaci delle società che avrebbero dovuto garantire la sicurezza di quei vagoni con pene dai 6 agli 8 anni di carcere. Tra questi il supervisore Joachim Lehmann dell’Officina Jungenthal di Hannover, assolto in primo grado e condannato in appello a 7 anni e 3 mesi.
Al termine della requisitoria Salvatore Giannino, il pm di Lucca applicato alla Corte d’appello di Firenze, aveva chiesto pene pesantissime soprattutto per gli ex vertici di Fs. Quindici anni e mezzo per Mauro Moretti, 14 anni e sei mesi per Mario Elia, 7 anni e 8 mesi per Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia. Le difese hanno annunciato ricorso in Cassazione.
La sentenza d’appello è arrivata a nove giorni dal decimo anniversario della strage. Che i familiari delle vittime celebreranno il 29 giugno ancora una volta con una dolente processione notturna, ma stavolta forse con una rinnovata fiducia nella giustizia