Corriere della Sera, 21 giugno 2019
Xi e Kim, amici grazie a Trump
Aeroporto di Pyongyang, mezzogiorno di ieri. Atterra l’aereo di Xi Jinping, per la prima volta in visita da Kim Jong-un. Un viaggio importante: erano 14 anni che un presidente cinese non si degnava di andare in Nord Corea. Xi si è fatto precedere da un articolo scritto per il Rodong Sinmun, il giornale del regime nordista: ha ricordato «il legame di sangue» tra i due Paesi, dato atto che la Nord Corea «va nella direzione corretta» e prospettato «un grande piano per la pace permanente».
La stampa internazionale non è ammessa e passano ore prima che arrivino le prime immagini, trasmesse dal tg cinese delle 19. I ritratti dei due leader incombono sulla facciata dell’edificio; Kim e signora avanzano applaudendo Xi e consorte; sulla pista diecimila nordcoreani giubilanti, con fiori finti e palloncini colorati, si agitano e gridano slogan di benvenuto; stormo di bambini saltellanti. Seguono i canonici 21 colpi di cannone, passaggio in rassegna di un imponente picchetto d’onore, con Kim e Xi affiancati e le mogli dieci passi indietro: la cinese Peng Liyuan in abito nero con borsetta pochette sotto il braccio; la nordcoreana Ri Sol-ju in blu, senza borsetta per applaudire meglio. Kim e Xi salgono su una Mercedes (nonostante l’embargo Onu la Nord Corea ha una flotta di auto di lusso tedesche); la vettura è scoperta e i due in piedi salutano le ali di folla. Sono passati 13 minuti di servizio del tg. I seguenti 7 sono dedicati ai colloqui politici.
E qui la cronaca della Cctv si fa più sfumata. Si apprende che Xi ha detto che «il mondo spera nella ripresa del dialogo di pace Usa-Nord Corea». Non si può spiegare (al pubblico cinese) che Kim è uscito dall’isolamento internazionale grazie a Trump ed è diventato statista globale. Xi la settimana prossima incontrerà Trump al G20 in Giappone per cercare di far ripartire il negoziato commerciale e disinnescare la bomba dei dazi. E in cambio vorrebbe portare al presidente americano un «regalo nordcoreano»: l’impegno di Kim a riprendere colloqui concreti sul dossier nucleare.
Anche il Maresciallo nordista vorrebbe affidare all’ospite cinese un messaggio conciliante per Trump e chiede un allentamento delle sanzioni. Ieri sorrisi calorosi. Ma per i primi cinque anni della sua presidenza Xi Jinping aveva incontrato Kim Jong-un zero volte. A Pechino si faceva sapere che il leader cinese detestava e disprezzava il giovane dittatore nordcoreano.
Quando nel dicembre 2011 Kim aveva ereditato il potere dal padre morto di ictus, la Cina aveva meditato se non fosse il caso di cercare di sostituire il giovanotto imprevedibile. Kim, informato, si era vendicato e cautelato facendo fucilare nel 2013 lo zio Jang Song-taek, troppo amico dei cinesi. Poi raffiche di test missilistici e nucleari fino al 2017. La Cina di Xi ha risposto votando tutte le sanzioni internazionali all’Onu e applicandole.
Kim nel 2018 ha cambiato tattica, dalla minaccia militare è passato alla diplomazia con Trump. E Xi ha riscoperto affetto da fratello maggiore (o padrino) nei confronti del Maresciallo nordcoreano. Quattro vertici in 15 mesi. E ora lo show di Pyongyang.