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 2019  giugno 21 Venerdì calendario

Il cane in ufficio aumenta la produttività

Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali, avrebbe detto Gandhi. Un concetto anticipato molti anni prima da Kant, che sosteneva: «Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta un animale». Citazioni che forse ho già utilizzato in altri miei articoli, ma non importa, il messaggio deve essere chiaro: diffidare sempre di chi non sopporta né cani né gatti; e mostra altezzosamente avversione verso qualunque cucciolo. Cari intransigenti, mettetevi l’anima in pace, diverse aziende hanno già aperto le porte all’amico scodinzolante. E molte altre lo faranno presto. Non a caso, oggi si festeggia in tutto il mondo la giornata del cane in ufficio. E mentre i più insofferenti continuano a storcere il naso, gli studi lo confermano: condividere l’ambiente di lavoro con gli animali diminuisce i livelli di stress, favorisce la socializzazione e la collaborazione, quindi anche la produttività. E dunque, oltre a tenere alto l’umore, la compagnia di cani (o gatti) arriva addirittura a incrementare il senso di attaccamento alla professione e all’azienda. Comunque meglio l’amico a quattrozampe che certi colleghi... che al gioco di squadra preferiscono la sfida sleale. «Il cane è un gentiluomo», scrive Mark Twain. «È sincero, non mente, non inganna, non tradisce, è generoso, è altruista, ha fiducia...». Di quanti vicini di scrivania possiamo dire la stessa cosa? IN AMERICA Negli Stati Uniti per un’azienda su cinque è prassi consolidata andare in ufficio col proprio cane. Lo fanno i grandi big del tech come Amazon e Google (anche nella sede di Milano). Mentre Nintendo Italia, a Vimercate, ha lanciato i “Pet Friday”: ogni venerdì tutti i dipendenti possono andare al lavoro con l’amata bestiola di casa. Gli animali sono una risorsa importante, anche solo semplicemente accucciati accanto al tavolo, hanno il potere di abbattere le barriere empatiche, di aumentare l’autostima e creare un’atmosfera più rilassata. Lo sanno bene gli impiegati di Elisabetta Franchi, animalista a 360 gradi, tra le prime stiliste in Italia a smettere di utilizzare le pellicce e ad abbracciare la tendenza. L’ultimo è stato il Comune di Genova che ha aperto la sperimentazione ai dipendenti dell’ufficio Cultura allo scopo di «favorire e migliorare la comunicazione tra i dipendenti». I NUMERI È stata appena diffusa una ricerca che quantifica i benefici, promossa dal programma Purina Human-Animal Bond Studies, condotta dall’University of Lincoln (UK). Ha messo in luce come le persone che portano spesso il proprio cane in ufficio siano più soddisfatte (+22%) delle loro condizioni di lavoro, rispetto a chi lo lascia a casa. Tra l’altro il cane soffre molto l’abbandono, anche quando si tratta di poche ore; come reazione spesso distrugge divani e poltrone mettendo a soqquadro un’intera abitazione. Sempre secondo lo studio, la presenza di un animale aumenterebbe la concentrazione (+33,4%), la dedizione (+16,5%), la soddisfazione nella gestione casa-lavoro (+14,9%) e la qualità della vita professionale (+16,9%). Agli intolleranti che vedono gli animali come una fonte di distrazione, i ricercatori spiegano che è vero esattamente il contrario: «Le persone sono assai più concentrate (+33,4%) e dimostrano una maggiore dedizione (+16,5%), con un aumento generale del 14,4% nell’attaccamento verso la propria professione».