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 2019  giugno 21 Venerdì calendario

In Amazzonia i preti anziani potranno sposarsi? Lo deciderà il sinodo di ottobre

 «Io non cambio il celibato dei sacerdoti, questo cambiamento non ci sarà. Mi viene in mente una frase di San Paolo VI: “Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge sul celibato”. Personalmente penso che il celibato sia un dono alla Chiesa”. Papa Francesco, in sintesi, rispondeva così alla solita domanda posta durante il volo di ritorno da Panama, il 28 gennaio scorso. Una risposta che appare definitiva, ma evidentemente la questione non è affatto chiusa. Anzi, è tornata prepotentemente alla ribalta dopo che, qualche giorno fa, è stato presentato il documento preparatorio del prossimo Sinodo di vescovi, previsto per ottobre, e che avrà come tema portante le condizioni dell’evangelizzazione e della Chiesa nella regione Panamazzonica. Nel documento, redatto dal dicastero che si occupa di organizzare il lavoro del Sinodo, si legge infatti che «per le zone più remote della regione, si studi la possibilità di ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni, rispettati e accettati dalla loro, comunità, sebbene possano avere già una famiglia costituita e stabile, al fine di assicurare i Sacramenti che accompagnano e sostengono, la vita cristiana». La misura sarà probabilmente discussa e votata durante il Sinodo, e certo non è possibile, adesso, stabilire se passerà e con quale margine di “voti” sarà eventualmente sostenuta. PORTA SOCCHIUSA Anche se nel documento viene ribadito che il celibato non è affatto in discussione e rimane «un dono per la Chiesa» e non viene citata la possibilità di ulteriori eccezioni, in molti sostengono che questa “apertura” rappresenti una sorta di grimaldello con cui tornare ad aprire la porta che ufficialmente resta chiusa. Ma non più così ermeticamente. Nel blog del vaticanista Sandro Magister. per esempio, è apparso ieri un lungo e dettagliato articolo dal titolo indicativo: “Il treno dell’Amazzonia è partito. Prossima fermata la Germania”. Vi si spiega che partendo da questa apertura possibilista per zone “remote”, dove la mancanza di sacerdoti e le necessità stringenti della quotidianità possono “costringere” a simili passi, potrebbero costituire la partenza per stringere d’assedio la roccaforte del celibato e arrivare, se non a demolirlo del tutto, a minarne le basi. Grazie anche al contributo di alcuni teologi e personalità eminenti della Chiesa tedesca. Qualche nome: il vescovo Fritz Lobinger, che in un suo saggio prospetta proprio la soluzione di ordinare al sacerdozio uomini sposati, in zone particolari e “varie”. Un saggio che lo stesso Papa ritiene «interessante». E poi il teologo Wunibald Mueller, con il quale Francesco ebbe nel 2015 uno scambio di lettere proprio su questo tema. Senza contare l’immancabile cardinale Walter Kasper, il quale in una recente intervista si è spinto a dichiarato che il Papa è senz’altro disposto a firmare una decisione del Sinodo favorevole all’ordinazione di sacerdoti sposati. Magister, inoltre, sottolinea come il Sinodo amazzonico avrà un “seguito” cruciale, e proprio in Germania, perché a marzo la conferenza episcopale tedesca ha messo in cantiere un Sinodo nazionale, che avrà in agenda temi scottanti quali la questione del riconoscimento della piena legittimità delle unioni omosessualità, e appunto l’ordinazione di uomini sposati anche nella stessa Germania, e non più solo in “zone remote” e disagiate. «DONO PREZIOSO» Le pressioni per cominciare a scardinare il celibato dei preti cattolici, sono quindi forti e arrivano da più parti. Basterebbe ricordare la recente riunione a Roma, proprio a ridosso del Vaticano, dell’associazione che riunisce i sacerdoti sposati, i quali, oltre a far presente la loro difficile situazione (spesso hanno formato una famiglia, con molgie e figli, ehanmo difficoltà a mantenerla, vista la loro particolare situazione) chiedono, ad esempio, che la Chiesa inizi un percorso che porti a rendere facoltativo il celibato. I sostenitori di questa linea spesso citano la chiesa ortodossa, che consente a semplici preti di sposarsi. Ma sarebbe utile considerare i molti problemi che il clero incontra, soprattutto in questi ultimi tempi, proprio a causa di questa condizione, come ad esempio i divorzi e i secondi matrimoni. E conoscerne a fondo le motivazioni storiche e sociale. E sono in molti, tra le stesse gerarchie ortodosse, a considerare il celibato proprio come “un dono prezioso”, da non disperdere.