la Repubblica, 21 giugno 2019
Milan, Inter e il nuovo stadio che sarà pronto fra tre anni
Il sindaco di Milano Beppe Sala si è detto convinto che la proposta arriverà prima delle vacanze. In realtà, dovrà aspettare molto meno: entro la fine del mese, Milan e Inter presenteranno in Comune la domanda ufficiale per la costruzione di un nuovo stadio. Lo faranno insieme, così come insieme continueranno a gestirlo, alternandosi sul campo di gioco. Nelle ultime settimane, come ricostruito da Repubblica, sono state superate le ultime perplessità e accantonate definitivamente le ipotesi di ristrutturazione del Meazza. Con buona pace di Sala che ancora l’altro giorno ha difeso il vecchio impianto (anno di nascita 1926) definendolo «straordinario».
Ma andiamo con ordine. Il gruppo di lavoro congiunto dei due club sta ultimando la compilazione dei documenti, comprensivi del progetto e dello sviluppo urbanistico di tutta l’area, in modo che la giunta possa arrivare al via libera definitivo per far partire i lavori entro la fine del prossimo campionato.
Secondo le informazioni raccolte, il costo previsto dovrebbe aggirarsi attorno ai 700 milioni, per uno stadio che sarà in parte realizzato sotto il livello stradale per limitare l’impatto visivo sul quartiere e i cui lavori dureranno almeno due anni e mezzo, per essere così pronto per il campionato 2022-23. E, comunque, più che in tempo per essere preso in considerazione per ospitare la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali del 2026 se saranno assegnate a Milano-Cortina.
Il nuovo stadio sorgerà accanto al vecchio, nell’area dove ora si trova il grande parcheggio accanto all’uscita del capolinea della metropolitana lilla. Milan e Inter continueranno a giocare al Meazza per tutto il tempo dei lavori. Perché, alla fine, è stata bocciata l’idea di una ristrutturazione? Per questioni logistiche ma anche economiche. Dovendo giocare per molta parte dell’anno anche due volte a settimana, i tempi del cantiere sarebbero come minimo raddoppiati. Inoltre, per quattro anni lo stadio avrebbe avuto una capienza ridotta a non più di 40-45 mila spettatori, mentre Milan e Inter hanno appena dimostrato di poter tranquillamente reggere medie di 50 mila presenza per tutta la stagione. Non solo: nella parte finale dei lavori di ristrutturazione, non è escluso che i due club debbano giocare in trasferta.
Milan e Inter hanno raggiunto l’accordo su molti particolari del progetto ma c’è ancora un nodo da sciogliere. Oltre allo stadio, verrà realizzata un’area in cui ospitare le sedi delle società, spazi commerciali e i rispettivi musei per i tifosi in visita. Ma cosa accadrà all’area che verrà recuperata dopo l’abbattimento del vecchio Meazza?
Una piccola parte del vecchio San Siro potrebbe anche essere conservata come simbolo del quartiere, mentre Milan e Inter dovranno decidere se costituire una società che si occuperà di realizzare le nuove edificazioni, oppure se vendere i diritti del progetto una volta ottenuto il via libera del Comune. In quest’ultima ipotesi, i due club guadagnerebbero meno in prospettiva, ma si accollerebbero meno rischi imprenditoriali limitando gli impegni con le banche per finanziare la costruzione dello stadio.