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 2019  giugno 21 Venerdì calendario

“IL FATTO” CERTIFICA LA SPACCATURA NEL M5S: DI MAIO È SEMPRE PIÙ INFASTIDITO DA DI BATTISTA - E NON È SOLO LUIGINO AD AVERE “DIBBA” SUL GROPPONE: ANCHE ALTRI PARLAMENTARI GRILLINI SONO STANCHI DELLE SUE SPARATE DA SANTONE CHE CRITICA TUTTI E NON SI SPORCA MAI LE MANI - SUSSURRI A CINQUESTELLE: “ALESSANDRO E’ FINITO NELLA LISTA NERA…” -

Può dire qualsiasi cosa, con qualsiasi intento. Comunque Alessandro Di Battista non potrà cancellare il fatto che per Luigi Di Maio a oggi è una persona ostile. "Alessandro è finito nella lista nera" come sussurra preoccupato un parlamentare a lui vicino. E magari esagera, magari no. Di sicuro c'è rabbia nei confronti dell'ex deputato, e "non solo da parte di Luigi" come ammette una fonte di governo. Anche se a Otto e mezzo, due giorni fa, Di Battista ha proposto di non applicare il vincolo dei due mandati ai parlamentari a 5Stelle in caso di voto anticipato, proprio per dare un segnale di pace al vicepremier.

"Voleva ribadire che anche se si votasse a settembre il capo dovrà essere Luigi, anche in Parlamento" traducono un paio di eletti. Ma il capo e la sua cerchia non si fidano. "La questione non è all' ordine del giorno" riassume lo staff. Cioè si resta sulla possibile riforma del doppio mandato per i consiglieri comunali e municipali, annunciata dal capo una decina di giorni fa. Ma c'è altro.

"Con Alessandro il rapporto è buono, ma noi dobbiamo pensare a lavorare" fa trapelare Di Maio. Ma sono decisamente più perfide le consuete fonti M5S : "Luigi pensa ad Alessandro ma pensa molto meno al suo nuovo libro".

E dietro c' è quel cattivo pensiero, che Di Battista spinga per le urne per ricandidarsi. Ma non solo. "Le sue critiche al M5S nel libro hanno fatto arrabbiare i parlamentari, Luigi deve tenere il gruppo" dicono dai piani alti. Proprio mentre l'ex deputato torna a invocare la revoca della concessione ad Autostrade, picchiando ancora sulla Lega "allineatissima al sistema, e infatti come il Pd si è fatto finanziare dai Benetton".

Invece Di Maio e i suoi sono preoccupati per l'evento di domani a Catania dell'associazione Rousseau, dove Davide Casaleggio intervisterà Di Battista. Il figlio di Gianroberto, è noto e ieri lo ha fatto nuovamente trapelare, è contrario a toccare il doppio mandato. Ma non vuole affatto una guerra con Di Battista, lo stima e lo vorrebbe sempre in prima fila.

Così saranno assieme sul palco siciliano, dove potrebbe apparire anche il veterano Max Bugani, socio dall' associazione Rousseau e vicecapo della segreteria di Di Maio a Palazzo Chigi. Due giorni fa sul Fatto Bugani aveva giustificato Di Battista per le critiche al M5S in Politicamente scorretto: "Nel momento in cui dice certe cose dà sfogo a ciò che pensano tantissimi elettori e iscritti". Per poi assicurare: "Alessandro non vuole sostituire Di Maio, sono complementari".

Parole per far scoppiare la pace. Ma alcuni parlamentari raccontano che il capo politico abbia preso "malissimo" l'intervista. Dentro Montecitorio, invece, in diversi discutono della proposta di Di Battista di ricandidare anche chi abbia fatto due mandati. E in via anonima sono in diversi a dire che non sarebbe una cattiva idea. Invece in chiaro parla il capogruppo Francesco D'Uva: "Se la legislatura durasse poco potrebbe essere un' idea da valutare, ma sono certo che andremo avanti per altri quattro anni, quindi parliamo del nulla". Poco più in là il delegato d' aula Daniele Del Grosso, vicino a Di Battista: "Alessandro ha detto quelle cose per togliere un' arma a Salvini". Ma Di Battista vi serve ancora? "Lui funziona, è popolarissimo all' esterno". E all' interno? "Con i nuovi non ha avuto chissà che contatti, ma i veterani lo conoscono".