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 2019  giugno 21 Venerdì calendario

In Germania le code alle casse, un incubo

Qual è il problema per il commercio? Le code alle casse. Le grandi catene di distribuzione perdono milioni di euro perché i clienti impiegano troppo tempo per pagare, e molti, appena si rendono conto di quanto dovrebbero attendere per comprare magari solo un paio di prodotti, rinunciano. Si cerca di reagire con la tecnologia: in sintesi, i clienti con computer e cellulari dovrebbero farsi il conto da soli e saldarlo con la carta di credito, abolendo le casse. Funzionerebbe, tuttavia, con i giovani. Difficile che una anziana signora o signore voglia o sappia pagare un ciuffo d’insalata o le uova con uno smartphone.Per esperienza personale, ritengo che i responsabili per le attese siano i clienti stessi. Non capisco perché i tedeschi non si rendano conto che alla cassa ci si mette in fila appunto per pagare. Restano in attesa una decina di minuti davanti a me e, giunto il loro turno, continuano a fissare la cassiera: prendono il portafoglio, o cominciano a cercarlo nella borsetta, e pretendono di pagare la cifra esatta al centesimo. Due euro e 43 centesimi? Dopo un minuto trascorso freneticamente alla ricerca delle monetine, si arrendono. E altrettanto fa la cassiera per dare il resto. Per non cadere nel pregiudizio, i peggiori non sono gli anziani, ma i giovani. E non stanno attenti ai centesimi perché sono poveri. Mentre attendono, passano il tempo a chiacchierare con telefonini ultimo modello da centinaia di euro.
«Vogliamo ridurre l’attesa alle casse», dichiara Julia Volks della Rewe, «possono provocare una perdita notevole». Secondo un sondaggio della Adyon Retail, per il 58% dei clienti le code sono il problema più fastidioso, e due terzi dichiarano di aver già rinunciato a un acquisto per non perdere tempo. E la situazione è analoga all’Edeka o da Saturn. La Globus ha reagito: in 30 delle 47 filiali i clienti possono pagare al momento in cui scelgono il prodotto e poi passare da una speciale cassa che controlla elettronicamente quanto avvenuto. Oppure i carrelli vengono dotati di un display che registra automaticamente ogni prodotto scelto e, di volta in volta, mostra al cliente il totale. Poi basta passare da una cassa speciale perché tutto sia controllato, si salda con la carta o, ancor meglio, se si è un cliente abituale il conto viene inviato alla propria banca, o viene saldato a fine mese con la carta di credito. Ma si dovrà garantire al cliente di non addebitargli spese supplementari. Se si sta attenti ai centesimi pagando in contanti, pochi vorranno pagare le percentuali richieste dalle banche o dalle carte di credito.
Anche la Rewe comincia ad adottare il sistema fai-da-te, ma alla filiale di Colonia durante il weekend lo ha utilizzato solo un centinaio di clienti, e durante la settimana ancora meno. Adottare l’autoscanner ovunque costa milioni di euro. Io avrei una semplice proposta: arrotondare i conti abolendo i centesimi, ma questo va contro il carattere dei tedeschi, dei clienti e delle società di distribuzione. Io sono un italiano sprecone.