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 2019  giugno 21 Venerdì calendario

Monna Lisa può tenerci d’occhio, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale il celebre quadro reagisce come se fosse vivo

Monna Lisa gira la testa, alza le sopracciglia, muove le labbra come se parlasse. La Gioconda si anima in un video realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale: al sistema è bastato analizzare il celebre dipinto di Leonardo da Vinci per estrapolarne le caratteristiche fisiche più peculiari e poi sovrapporre, come se fosse una maschera, il viso ritratto a quello di un’attrice in movimento. Monna Lisa può così animarsi e adottare una gestualità paragonabile a quella di una persona reale.L’intelligenza artificiale è in grado di ottenere gli stessi risultati con qualsiasi ritratto (dipinto o fotografico). I personaggi possono animarsi e sembrano tornare in vita grazie ad algoritmi che hanno fatto ricorso a un’unica immagine. Questo lavoro sperimentale, condotto da ingegneri del centro di ricerca sull’intelligenza artificiale Samsung di Mosca, rappresenta una svolta nell’elaborazione video, dal momento che necessita di una sola immagine per ricostruire un viso in movimento: fino a ora, infatti, i modelli di reti neurali artificiali utilizzati richiedevano una notevole quantità di dati e di immagini fisse da analizzare.
Il rovescio della medaglia è che i progressi dell’AI rendono i «trucchi» sempre più facili da realizzare e sempre più difficili da smascherare. Al punto da allarmare i social network come Facebook e Instagram. Alcuni ricercatori dell’università di New York hanno sviluppato uno strumento di verifica che analizza il movimento degli occhi: poiché è raro fotografare una persona che ha gli occhi chiusi, l’algoritmo riproduce il viso sempre con gli occhi aperti o fa muovere le palpebre solo furtivamente, il che tradisce la manipolazione. Fino a oggi il programma è riuscito a scovare i falsi video (i cosiddetti deepfake) in oltre il 95% dei casi.
Al di là di questi aspetti, la nuova tecnologia è promettente, soprattutto nel mondo dell’arte e della cultura. Gli avatar animati possono per esempio rendere più vivi i grandi personaggi della storia. In pratica quello che stanno facendo i responsabili del Museo Dalì di St. Petersburg, in Florida. I visitatori vengono accolti da un Salvador Dalì in carne e ossa che confida loro aspetti del suo lavoro e del suo pensiero, provocando emozioni e suscitando simpatia. L’artista catalano, che appare al di là di un vetro, è stato fatto rivivere dall’intelligenza artificiale. I ricercatori hanno analizzato centinaia di filmati dai quali hanno estrapolato migliaia di immagini. Poi hanno utilizzato una rete neurale per analizzare le espressioni facciali al fine di riprodurle. Un attore, al cui viso è stato sovrapposto quello di Dalì, ha poi interpretato il pittore in un centinaio di video che simulano scambi differenti con i visitatori. All’uscita dalle sale del museo, Dalì propone un selfie con i visitatori, che ricevono poi la foto sul proprio smartphone. Come diceva il maestro del Surrealismo, «un genio non ha il diritto di morire, perché è necessario al progresso dell’umanità».