https://www.lettera43.it/vendita-repubblica-feltrinelli/, 20 giugno 2019
Repubblica-Feltrinelli, prove di matrimonio
Gran fiorire di voci (e non da oggi) sulla possibile vendita di Repubblica, ovvero di Gedi, il gruppo che la possiede nato dalla fusione con La Stampa. Si era parlato di Flavio Cattaneo (tramite il fondo Peninsula di Stefano Marsaglia, come evocato da Dagospia), manager già ricco ma diventatolo ancora di più dopo la vendita dei treni di Italo agli americani, e ancora prima del miliardario ceco Daniel Kretinski, novello azionista di Le Monde e che del giornale fondato da Eugenio Scalfari si era invaghito.
Il direttore di Repubblica Carlo Verdelli.
Ma l’ultimo rumor è quello più suggestivo e, per affinità elettive, anche fondato: si parla infatti di un possibile matrimonio tra Gedi e Feltrinelli che, specie pensando alla linea antagonista imposta da Carlo Verdelli a Repubblica, ci starebbe come il cacio sui maccheroni.
QUEI SEGNALI DI AVVICINAMENTO TRA REPUBBLICA E FELTRINELLI
Le due famiglie, ovvero i De Benedetti e i Feltrinelli, si conoscono da sempre. Carlo, erede unico della casa editrice dopo la morte di Inge, è molto amico di Rodolfo. E su Repubblica sono riapparse con grande assiduità firme che pubblicano i loro libri proprio con Feltrinelli, Gad Lerner e Roberto Saviano in testa.
DE BENEDETTI VUOLE UN PARTNER CHE DIA CONTINUITÀ ALLA LINEA
E poi, a favorire le nozze, c’è anche un altro fattore importante, che potremmo chiamare di lignaggio e garanzia culturale. Repubblica, che si considera giustamente patrimonio della sinistra di questo Paese e della sua supremazia morale, non può essere venduta a qualche mercante che passa casualmente per il tempio. Deve trovare un partner che ne garantisca la continuità e la protegga anche da appetiti esclusivamente mercantili.
MANAGER AL LAVORO SUL DOSSIER
Certo, tra le due società le proporzioni non sono simili: Gedi capitalizza in Borsa 140 milioni, e stando all’ultimo bilancio del 2018 ne fattura 648. Feltrinelli, che è stata protagonista in questi anni di una cospicua campagna acquisti (l’ultimo colpo Marsilio) poco più della metà, e dal 2016 è tornata all’utile. Queste le indiscrezioni. Con una in più: qualcuno, nella comunità finanziaria, sta lavorando al dossier. Anche se via Twitter, Marco De Benedetti, per la verità ripondendo all’ipotesi del fondo Peninsula, dice «di aver perso il conto di tutte le fantasie che ha sentito». Feltrinelli, ci permettiamo di dire viste le fonti che la accreditano, sembra essere molto meno fantasiosa.