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 2019  giugno 20 Giovedì calendario

De Niro, figlio e padre di un gay

Due premi Oscar, due Golden Globe e quattro tra le più autorevoli onorificenze, tra cui quella atta a consacrarlo: «Uno dei migliori attori cinematografici di sempre». Con un talento del genere vi aspettavate che Robert De Niro avesse alle spalle un passato facile? Non di rado, il genio creativo, scaturisce dalle più turbolente circostanze di vita, e il divo italoamericano sembra darne conferma: «Mio padre era gay», ha dichiarato l’artista. «Viveva in modo conflittuale la sua omosessualità. Come poteva essere altrimenti, essendo di quella generazione e trovandosi a Syracuse, una piccola città dello stato di New York?». Forse fu proprio per assecondare le convenzioni di una società bigotta che, Robert De Niro Sr, sposò Helen O’Reilly, negando a se stesso un’omosessualità che porterà la coppia a sciogliersi negli anni ’40, poco dopo la nascita del loro unico figlio. doti di pittore Bob crescerà negli Stati Uniti assieme alla madre, mentre il di lui padre, animato dal proposito di estrinsecare le sue doti di pittore nel Vecchio continente, partirà alla volta della Francia, riducendosi a vagabondare lungo i marciapiedi di Parigi come un qualsiasi senzatetto dell’epoca. In un documentario di cinque anni fa, l’attore ha raccontato di quel genitore con il quale aveva un legame insolito: a consolidare la loro unione non furono le partite di baseball, bensì un amore incondizionato che ebbe modo di manifestarsi fino a quell’improvviso abbandono in merito al quale non gli fu fornita spiegazione: «Mia madre non voleva parlare mai di nulla, e quando hai una certa età queste cose non ti interessano. Io non mi ero accorto che fosse gay, e adesso vorrei che avesse condiviso con me della sua omosessualità». Comprensivo verso quel tormentato patriarca col quale si ricongiunse da adulto, De Niro appare adesso affrancato da qualsiasi forma di rancore, e si compiace del fatto che, la separazione alla quale fu condannato in tenerà età, sia servita a consentire al padre di vivere liberamente un orientamento sessuale di cui non fece più alcun mistero una volta approdato in Europa. «Non fu un padre cattivo. Era molto fiero di me e non è mai stato invidioso della mia carriera. Oggi mi riconosco la colpa di non aver insistito abbastanza perché si curasse quando gli è stato diagnosticato un cancro alla prostata, di cui è morto a 71 anni. Lo celebro attraverso i quadri che tengo affissi alle pareti di casa mia, dei miei ristoranti e dei miei hotel. Voglio rivelare il suo talento a tutti. Mi adorava, esattamente come io adoro i miei sette figli». amati eredi Ed è proprio di uno dei suoi amati eredi che la star, intervistata da The Guardian, ha reso pubblica l’omosessualità. Come per una sorta di benefica legge del contrappasso, De Niro ha oggi la possibilità di conciliare con il figlio quei sentimenti di comprensione che non ha potuto veicolare al padre quando questi ne aveva più bisogno, e non intende farsi sfuggire l’occasione: «Mio figlio è gay. Ne abbiamo parlato e lo capisco. È spaventato dal clima di intolleranza che aleggia negli Stati Uniti». Ma qualsiasi siano le apprensioni del ragazzo, egli potrà almeno dirsi certo di fronteggiarle con l’appoggio di un padre che ha imparato a servirsi delle vicissitudini per fare di sé una persona migliore e sensibile al punto tale da donare al cinema alcune tra le più sublimi interpretazioni che esso annoveri. Non a caso Sergio Leone, invitato ad esprimersi sulla star, ne descrisse così la grandezza: «Si butta nel film e nel ruolo con la stessa naturalezza con la quale uno potrebbe infilarsi un cappotto».