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 2019  giugno 20 Giovedì calendario

A Bologna l’anteprima europea del "nuovo" Apocalypse Now

 Marlon Brando come una divinità nel cuore della giungla, immenso colonnello Kurtz che va ripetendo “the horror, the horror”, la guerra del Vietnam sullo sfondo. A quarant’anni di distanza Apocalypse Now rivive in una nuova (forse) definitiva versione. Francis Ford Coppola, dopo le edizioni “Classic” e “Redux” l’ha rimontato per la terza volta, un final cut, che accompagnerà a Bologna in piazza Maggiore per l’anteprima europea il 28 giugno. Opera smisurata e universale, la si vedrà a “Il cinema ritrovato”, il festival organizzato dalla Cineteca di Bologna da 33 anni. Ribattezzato il “paradiso dei cinefili” torna dal 22 al 30 giugno nel capoluogo emiliano con 426 titoli da 100 archivi di tutto il mondo, tra nuovi restauri e rarità in pellicola. Film rimessi a nuovo nei migliori laboratori per ritrovare i giovani ribelli di Easy Rider nei loro colori d’epoca, dopo mezzo secolo esatto; il bianco e nero magnifico di Miracolo a Milano di Vittorio De Sica; l’immagine indelebile di un pianoforte in riva al mare in Lezioni di piano che la stessa Jane Campion racconterà al festival.
Nei panni di restauratore atipico anche un autore di culto come Nicolas Refn Winding, il regista di Drive e Valhalla Rising, che presenta invece una rarità del cinema indie americano degli anni Sessanta, Spring Night, Summer Night. «"Il cinema ritrovato” è un viaggio dalle origini del cinema ai nuovi restauri – spiega il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli – un’avventura nello spazio e nel tempo attraverso le immagini in movimento, che coinvolge cinefili da più di 60 paesi». Centoventimila gli spettatori della scorsa edizione, tra appassionati e curiosi, in fila dal mattino nelle sette sale cittadine coinvolte, per poi riversarsi la sera nel grande cinema en plein air di piazza Maggiore, sempre affollatissimo, con spettatori di ogni età, a riscoprire muti e film d’antan. Un festival in questo senso che parla anche del futuro del cinema. Che forse non è vero che è morto, che non piace alle nuove generazioni, se la sera d’estate a Bologna sono tanti, tantissimi, le ragazze e i ragazzi che si lasciano incantare da un muto di Chaplin accompagnato dall’orchestra dal vivo. Meraviglia del festival è poi la possibilità di rivedere le opere in pellicola: accade con più della metà dei titoli in programma, copie che restituiscono la forza materica dell’immagine in movimento, la brillantezza irraggiungibile del technicolor, il nitore del bianco e nero delle origini. Come il primo 007, in una perfetta copia d’epoca. O le proiezioni con la lanterna al carbone, come accadeva ai tempi dei Lumière. Ma “Il cinema ritrovato” è anche un festival sulla Storia tout court. Succede con il muto tedesco Diverso dagli altri di Richard Oswald, girato esattamente un secolo fa, primo film su un amore omosessuale, manifesto contro l’omofobia.