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 2019  giugno 20 Giovedì calendario

Il permafrost si scioglie troppo velocemente L’Alaska si prepara a un trasloco di massa

Quinhagak è un villaggio con meno di mille abitanti nell’Alaska occidentale, affacciato sul Mare di Bering. È un piccolo centro di pescatori: vita dura, ma tranquilla. Però, da anonimo centro abitato sperduto nella vastità di una landa ghiacciata, è recentemente balzato all’onore delle cronache: il paesino, infatti, potrebbe presto essere protagonista di un trasloco di massa. E nella regione potrebbe non essere l’unico: il permafrost si sta sciogliendo troppo velocemente in Alaska e questo causa problemi infrastrutturali seri. Le fondamenta degli edifici sono a rischio, così come le condutture di acque e le fognature. Proprio queste ultime, se si dovessero rompere, potrebbero causare danni ambientali rilevanti, riversando nella baia dove i pescatori traggono il loro sostentamento le acque reflue.Lo scongelamento del permafrost sta causando un fenomeno di subsidenza e minacciando infrastrutture cruciali negli insediamenti nordamericani e, come riporta l’Independent, si stanno elaborando piani per ricollocare interi villaggi. Uno di questi, come detto, è quello di Quinhagak, dove da una parte il fiume Kanektok sta erodendo le sue sponde e dall’altra il mare sta mangiando altra terra: il centro abitato si trova così, di punto in bianco, tra l’incudine e il martello. I primi problemi erano stati segnalati nel 2012, ma negli ultimi anni si sono accentuati e aggravati. La comunità locale è preoccupata soprattutto per le acque reflue, che sono raccolte in un lago artificiale vicino al mare: con l’erosione potrebbero finire nella baia inquinando la principale fonte di pesce di questo territorio.
In questi anni non si è fatto finta di niente. Il tentativo di preservare il permafrost durante la stagione più calda, installando una sorta di termosifoni nel terreno per mantenerlo congelato, non è stato però risolutivo, perché il tasso di riscaldamento globale è stato troppo veloce.
Anche se Donald Trump rimane scettico sul problema, le autorità locali si preparano al peggio. Warren Jones ha spiegato al quotidiano locale Alaska Energy Desk: «Penso sia ora di iniziare a prepararsi al trasferimento su un terreno migliore, non c’è altra soluzione. Gli esperti dovranno dirci dove poterci insediare con sicurezza, anche se gli anziani del villaggio sanno già quale zona scegliere».
Anche Newtok, un altro paesino con meno di 500 abitanti sempre sulla costa del Mare di Bering, sta valutando il trasferimento di massa che potrebbe avere un costo di circa 90 milioni di euro.
Il disgelo del permafrost è un fenomeno che si sta verificando anche in Russia e nell’Artico canadese, dove la crisi climatica si fa sentire ancora più forte. Infatti qui lo strato ghiacciato si sta sciogliendo 70 anni prima del previsto, come ha recentemente rilevato un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Alaska Fairbanks. «Ciò che abbiamo visto è sorprendente», ha dichiarato alla Reuters Vladimir Romanovsky, professore di geofisica. «È un’indicazione che il clima è ora più caldo che in qualsiasi momento degli ultimi cinquemila anni». Il rischio, secondo gli scienziati, può essere quello di un effetto catena: con lo scioglimento del permafrost vengono liberati anche gas serra che potrebbero quindi contribuire a un ulteriore aumento delle temperature.