Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  giugno 19 Mercoledì calendario

“IL CAPPELLANO DI PERUGIA MI HA SALVATO LA VITA” – AMANDA KNOX MEJO DI SANTA MARIA GORETTI RACCONTA IL SUO RAPPORTO CON DON SAULO SCARABATTOLI: “IN CARCERE AVEVO MEDITATO IL SUICIDIO, MA POI HO INCONTRATO LUI” – “MI HA INSEGNATO A ESSERE MENO FRAGILE, NON MI HA MAI GIUDICATA E HA IGNORATO LE MENZOGNE. PRIMA DELLA DECISIONE DELLA CASSAZIONE ABBIAMO…” -

«“Credo che tu sia sincera”. Poche parole che mi spezzarono il cuore perché in quel momento nessuno credeva che fossi innocente. Imprigionata in un ambiente disumano, sola, al colmo della disperazione, avevo meditato il suicidio. Ma in carcere a Perugia, quando ero ancora in isolamento e non potevo parlare con nessuno, ho incontrato un sacerdote straordinario, don Saulo, il cappellano della sezione femminile».

A quattro anni dalla sua assoluzione, Amanda Knox è tornata in Italia per partecipare, a Modena, al Festival della Giustizia Penale. E al settimanale OGGI, in edicola da giovedì 20 giugno, affida in esclusiva il racconto di come don Saulo Scarabattoli le ha salvato la vita. «Mi ha insegnato a essere meno fragile, non mi ha mai giudicata. Mi ha ascoltata, ha ignorato le menzogne», continua Amanda. La ragazza di Seattle racconta anche i momenti che precedettero la decisione della Cassazione: «Insieme con Don Saulo abbiamo suonato la musica fino a poche ore prima della sentenza di assoluzione. Io credevo di morire di crepacuore in quei momenti, ma lui sapeva che stavo per tornare a casa».