Corriere della Sera, 19 giugno 2019
Benedict Cumberbatch in Edison - L’uomo che illuminò il mondo
«Dopo aver interpretato Julian Assange e il matematico Alan Turing non ho certo avuto timore di impersonare l’inventore Thomas Edison in The Current War, dice Benedict Cumberbatch, l’attore inglese popolare tra i giovani anche per la saga di The Avengers.
Abituato a passare dal teatro dove è stato un memorabile Amleto, al cinema d’impegno o ai supereroi, Benedict gira 1917 di Sam Mendes e sta preparando il prossimo film di Jane Campion, The Power of the Dog. Ha presentato al Festival di Toronto la biografia diretta da Alfonso Gomez Rejon (a metà luglio nelle sale italiane con il titolo Edison – L’uomo che illuminò il mondo). Il film racconta la vera storia del «papà della lampadina» e della sua rivalità intellettuale e industriale con George Westinghouse per stabilire quale sistema elettrico avrebbe dominato il nuovo secolo. L’anteprima avrà luogo a Milano nell’ambito della rassegna «Fuoricinema Fuoriserie» il 23 giugno.
Che cosa l’ha affascinata del copione?
«La lotta ideale e tecnologica tra due persone geniali nella metà del 1800. Inoltre, ero felice di confrontarmi con Michael Shannon (Westinghouse) e di avere nel cast giovani attori che stimo come Nicholas Hoult, che impersona Nikola Tesla, l’ingegnere di origine serba che partecipò alla “guerra delle correnti” schierandosi con George Westinghouse contro Edison. Tesla fu un visionario, mi piacerebbe fare un film solo su di lui».
Come si è preparato al ruolo di Thomas Edison?
«Per un anno ho studiato tutto il possibile sul “mio uomo” ed è stata una grande esperienza perché Edison è stato anche un imprenditore, ha commercializzato e diffuso la sua lampada a incandescenza. Mi aveva subito conquistato l’idea di poter far conoscere anche ai giovani un ricercatore che ha illuminato il mondo e che per mantenersi aveva fatto ogni lavoro possibile, anche quello di vendere giornali. Fu Edison a portare come imprenditore la luce nelle case e negli uffici, a lui si deve la prima centrale elettrica».
Lei interpreta anche film fantasy, ma sembra particolarmente attratto da storie vere...
Fu l’uomo che illu-minò
il mondo
ma soffrì molto anche per problemi
di salute
«Ho sempre amato la Storia, oltre alla pittura, una mia passione. Sono affezionato al mestiere di insegnante che ho fatto a lungo, prima di andare un anno in Tibet in un monastero. Da quando mi sono sposato con Sophie Hunter e abbiamo due figli, la famiglia è la priorità».
Quali sono state le difficoltà maggiori del film che ricostruisce anche un’epoca?
«Oggi è davvero impossibile immaginare il mondo senza la luce elettrica. Andare a ritroso nel tempo per questo film, che mette a fuoco due rivali, i loro affari e le reciproche vendette, mi ha intimorito e coinvolto».
Dopo tanto lavoro, quale idea ha oggi di Edison?
«Volevo raccontare anche le sue sconfitte e i problemi di salute. Soffriva perché sentiva solo da un orecchio. Edison comunque nell’atteggiamento era un precursore delle rockstar mentre il suo antagonista sceglieva l’anonimato. Il nostro regista ci diceva di pensare non solo alla scienza, alle ricerche, ma anche alle star della musica per esprimere la contrapposizione tra i due personaggi. Westinghouse, prima di morire, bruciò quasi tutte le sue carte e fotografie perché non amava apparire. Uno degli incontri dei protagonisti, nel finale, contiene il senso etico del film, delle due vite e anche di quella di Tesla. Tutti noi attori siamo andati a lezioni di scienza e Hoult (Tesla) scherzava: «Il mio personaggio ha battuto tutti perché esiste una automobile elettrica con il suo nome».