Corriere della Sera, 19 giugno 2019
L’uomo che truffava le boutique di lusso facendosi passare per Pirlo
torino Orologi di pregio e abiti firmati da migliaia di euro. Ma anche inviti per cene esclusive e visite mediche in tempi rapidi. Se dici di chiamarti Andrea Pirlo potresti ottenere tutto questo con estrema facilità, o addirittura senza pagare, ma promettendo di saldare comodamente il conto alla «prossima occasione». Due anni fa Alessandro Palazzolo, 48 anni, ex orafo a Valenza (Alessandria) con il vizietto della «stangata», ha deciso di provarci, scoprendo che fingere di essere un ex campione del mondo non era poi così difficile. E così ha fatto acquisti nei negozi di tutta Italia spacciandosi per l’ex calciatore di Juventus e Milan: truffe da cinquemila euro alla volta in lussuose boutique di Brescia e Napoli e un raggiro tentato anche in una nota gioielleria di Torino. Dopo la querela presentata da Pirlo negli uffici della Digos di Torino, Palazzolo è stato denunciato per truffa e sostituzione di persona. Per il momento gli episodi ricostruiti dall’avvocato Gian Filippo Schiaffino – legale del calciatore – sono cinque, ma le indagini della Questura avrebbero già fatto emergere altri episodi sospetti e il numero è destinato a crescere molto presto.
Pur avendo una discreta somiglianza con l’ex stella della Nazionale, Palazzolo non si è mai presentato di persona alle sue vittime. Gli ordini erano sempre preceduti da una telefonata: «Buongiorno, sono Andrea Pirlo, vorrei fare qualche acquisto presso di voi», diceva ai malcapitati negozianti. Con qualcuno costruiva un’amicizia virtuale attraverso falsi profili sui social network e poi cominciava a comprare merce a prezzi scontati, inviando una semplice richiesta via mail. La sua compagna, una 42enne di Pavia, passava a ritirare i prodotti pagando regolarmente, per conquistare la fiducia dei titolari. Con i successivi ordini, sempre di importi maggiori, l’atteggiamento della complice, anche lei indagata dalla Procura di Torino, cambiava però radicalmente. La donna si presentava a mani vuote assicurando che «Andrea» sarebbe poi venuto personalmente, magari portando in regalo magliette e gadget autografati.
Ovviamente nel giro di pochi giorni la coppia cancellava i profili «fake» e spariva dalla circolazione, mentre alle vittime non restava altro che contattare lo staff del «vero Pirlo» per invitarlo a onorare il suo debito. In questo modo l’ex calciatore è venuto a conoscenza della truffa scoprendo che Palazzolo avrebbe contattato anche il suo medico e si sarebbe presentato a una festa spacciandosi per suo fratello.
Per individuare i responsabili delle stangate gli investigatori della Digos hanno controllato i filmati delle telecamere dei negozi e le utenze telefoniche utilizzate per le truffe. Sono così riusciti a identificare la 42enne di Pavia e poi Palazzolo, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Nel suo curriculum ci sono denunce, il fallimento di una ditta e un arresto nel 2015 da parte dei carabinieri di Tortona dopo una raffica di acquisti con banconote false.
A distanza di 4 anni Palazzolo sembra essere di nuovo finito nei guai. Durante una perquisizione gli inquirenti hanno trovato i telefonini dai quali sarebbero partite le chiamate verso i commercianti raggirati e adesso stanno valutando la possibilità di richiedere una misura di prevenzione nei confronti dell’orafo-truffatore.