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 2019  giugno 19 Mercoledì calendario

Norimberga: restaurare la tribuna di Hitler?

A Norimberga si restaura la Zeppelintribune, la tribuna da cui Hitler parlò al congresso del partito nazista nel 1934. I lavori costeranno almeno 85 milioni di euro, sempre che il preventivo venga rispettato. Ne vale la pena? È sempre la domanda che si pongono i tedeschi quando si tratta di salvare i luoghi storici del recente passato. Berlino si prepara a celebrare i 30 anni della caduta del muro, il 9 novembre, ma della barriera di cemento sono rimasti pochi metri, tutto cancellato con fretta eccessiva. È stato abbattuto il Palast der Republik, simbolo del regime comunista, e si voleva smontare anche il Ponte delle Spie, sostenendo che era una brutta costruzione in ferro. Ma sono proprio i luoghi che desiderano visitare i turisti, anche se in alcuni casi non c’è nulla da vedere. Negli speciali tour nel passato a Berlino, i gruppi vanno su un campo giochi per bambini, altalene e scivoli, ma sotto si trova il bunker di Hitler.La Süddeutsche Zeitung, con stupore, scrive di comitive di olandesi, giapponesi e americani che sotto la pioggia visitano le tribune in rovina, una squallida costruzione che rischierebbe di crollare se non si intervenisse con lavori di sostegno. Nelle crepe crescono le erbacce. I visitatori avanzano con prudenza sulla piattaforma fino al punto da dove il Führer arringò i suoi seguaci. Non sono nostalgici del III Reich. E alcuni hanno visto il documentario di Leni Riefenstahl Il trionfo della volontà, girato sul congresso. C’è anche la storia «politicamente corretta»?
La città non ha voluto spendere neppure un euro. Gli 85 milioni sono stati stanziati dal Bund, dalla Federazione, e la Baviera contribuirà con 21,3 milioni, un quarto della somma necessaria. È dal 2004 che si discute del progetto per risanare il luogo dove trovavano posto 300 mila spettatori. Quanto spendere e come? Le tribune non erano un capolavoro architettonico e il materiale originario era di qualità scadente. Il sindaco di Norimberga, il socialdemocratico Ulrich Maly, ha spiegato che «non si abbellirà l’area», ma si renderà stabile quel che è sopravvissuto al tempo, a evitare che crolli. «Sembrerà poco», si è giustificato, «ma si tratta di una superficie enorme, e i costi andrebbero alle stelle». Due terzi della somma stanziata andranno per risanare la tribuna principale, pochi euro per metro quadrato.
Il primo ministro della Baviera, il cristianosociale Markus Söder, da parte sua ribadisce che non si tratta di esaltare una vestigia del III Reich: la Zeppelintribune diventerà un monito, uno strumento per capire e non dimenticare gli orrori compiuti. La Goldener Saal, la sala dorata, diventerà un centro di documentazione, per i turisti e anche per le scuole. È previsto un padiglione di informazione per i visitatori, e una sala in cui proiettare documentari storici. Hitler incaricò l’architetto Albert Speer di trasformare il luogo in una sorta di cattedrale del regime, ma gli impianti non furono poi utilizzati perché il congresso previsto per il 1939 non si tenne a causa della guerra. Il restauro non renderà in qualche modo omaggio a Speer? «Niente affatto», assicura Alexander Schmidt, il responsabile del centro di documentazione, «non vogliamo aprire un museo sull’opera dell’architetto nazista, ma spiegare quel che avvenne in questo posto».