la Repubblica, 18 giugno 2019
La Namibia mette all’asta gli animali selvatici per proteggerli dalla siccità
Il mese scorso la Namibia è stata posta in stato di emergenza per la siccità e ha chiesto la solidarietà della comunità internazionale. Per evitare una nuova moria come nel 2018 ora bufali, elefanti e antilopi, provvisti di certificati veterinari e provenienti dai parchi, verranno messi all’asta. La direttiva è stata firmata dal ministro dell’Ambiente e riguarda quasi mille esemplari. L’elenco comprende: 500-600 bufali, 60 giraffe, 16 kudu, 35 antilopi “eland” del parco dell’altopiano di Waterberg; 150 gazzelle dei parchi di Hardap e Naute; 65 orici e 28 elefanti del parco nazionale di Khaudun; 20 impala del Von Bach e 16 gnu del Daan Viljoen. Dalla vendita dovrebbe entrare nelle casse del Game Products Trust Fund (l’ente che si occupa di preservare gli animali) circa 1 milione di euro. Si conta, anche, di abbassare la popolazione animale: i bufali, censiti in circa 960 capi, si ridurranno della metà. L’obiettivo è diminuire gli animali in competizione per acqua e cibo, ma gli ambientalisti sono perplessi. La Namibia è il primo Paese a inserire la protezione degli animali in Costituzione. E il governo spera che così arrivino le risorse per la fauna e la flora e il ministro ha detto che i capi verranno dati alle riserve che hanno le capacità di mantenere gli animali. Molti, però, indicano come secondo fine la caccia.