la Repubblica, 18 giugno 2019
Il francese Patrick Drahi s’è comprato Sotheby’s per 2,7 miliardi di dollari
Lungo New Bond Street, la via più lussuosa di Londra, tempio delle boutique più costose, nel neoclassico palazzo bianco a due piani, ieri Sotheby’s ha “battuto” all’asta il pezzo più pregiato: sé stessa. Un terremoto ben peggiore di Brexit scuote alle fondamenta la storica casa d’aste, istituzione sacra per l’arte e i collezionisti di tutto il mondo, è in arrivo una rivoluzione nella sua storia: diventa francese. E già questo è un affronto per l’orgoglio britannico, non foss’altro perché la Francia è il nemico secolare. Secondo, perché Sotheby’s dirà addio a Wall Street dopo 31 anni da società quotata. Terzo, perché le due più grandi case d’aste al lido passano sotto il vessillo di Parigi.
Il magnate franco-israeliano delle telefonia Patrick Drahi, patron della compagnia telefonica SFR, stacca un assegno da 2,7 miliardi di dollari per comprarsi Sotheby’s, la porta via dalla Borsa di New York, dov’era sbarcata nel 1988, e insieme al connazionale Francois Pinault diventa il signore delle aste.
L’affondo di Drahi è arrivato dopo che nell’ultimo anno Sotheby’s era crollata a New York: il titolo ha bruciato metà della sua capitalizzazione per colpa di costi in rialzo e margini in contrazione, nonostante la casa venga da un anno record per le battiture.
Il miliardario francese ha ingolosito gli azionisti di Sotheby’s offrendo 57 dollari per azione, tutti in contanti, per un valore totale di Sotheby’s di 3,7 miliardi di dollari: l’offerta di un premio del 61% rispetto al prezzo di venerdì sera. Così ieri mattina le azioni della casa londinese sono schizzate a Wall Street, con un rialzo monstre di oltre il 50%, allineandosi al prezzo messo sul piatto da Drahi, ma che cangiane sotto del 39% rispetto agli ultimi 12 mesi. Il 55enne uomo d’affari con tre passaporti (francese, israeliano e pure portoghese) ha un impero nelle tlc da 30 milioni di clienti sotto l’ombrello della holding olandese Alice (il cui asset principale è appunto la telco SFR): avido collezionista d’arte e generoso nei lirismi nell’annunciare l’acquisto di Sotheby’s «uno dei marchi già eleganti e aspirazionali al mondo», Drahi ha un patrimonio stimato in 8,6 miliardi di dollari, a dare retta alle classifiche di Bloomberg.
Per finanziare la scalata alla regine delle aste, di cui è un affezionato cliente da anni, Drahi venderà un pezzo della sua galassia: farà cassa mettendo sul mercato una parte delle sue attività negli Stati Uniti, per circa 400 milioni di dollari.