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 2019  giugno 17 Lunedì calendario

Alfonso Bonafede: «Niente bavagli: divulgare tutto ciò che è di interesse pubblico»

Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, è nato a Marzara del Vallo.

La situazione in cui versa la magistratura è grave, e questa volta pare anche seria. Così il ministro della Giustizia, il 5Stelle Alfonso Bonafede, non usa metafore: “Ora bisogna cambiare tutto per ripartire”.
Il neo presidente dell’Anm Luca Poniz parla di “gigantesca questione morale” e “di correnti degenerate in carrierismo”. Condivide?
Adesso più che le parole servono i fatti. Da ministro devo innanzitutto agire come titolare del potere disciplinare nei confronti di chi ha sbagliato. E bisogna avviare un pacchetto di riforme di cui in tanti hanno parlato in passato, senza fare nulla. Non c’è più spazio per i gattopardi.
Le intercettazioni delineano un rapporto distorto tra politici e magistrati che c’è sempre stato, o rappresentano qualcosa di nuovo?
Delle degenerazioni del correntismo si parla da anni, ed è stato su mio impulso che nel contratto di governo è stata inserita la riforma del Csm, proprio per reagire a questo. Però il fatto che alcuni politici discutessero con dei togati delle nomine in procure rappresenta un elemento in più.
L’ex ministro Luca Lotti ha rivendicato di non aver commesso alcun reato parlando con i magistrati.
Sul singolo fatto non entro, visto che ho aperto un procedimento su quella intercettazione. Dopodiché la rilevanza penale non c’entra nulla con quanto accaduto. Qui si pone una questione morale enorme, anche per i politici.
Con il Fatto, il deputato Cosimo Ferri ha sostenuto di essere stato intercettato in modo illegittimo tramite un trojan nel telefono del giudice Palamara: “Ci vuole la preventiva autorizzazione quando il parlamentare sia individuato in anticipo quale destinatario dell’attività di captazione”. Ha ragione?
Non commento. Però rivendico il fatto che la legge spazzacorrotti abbia dato agli inquirenti uno strumento fondamentale come il trojan, che in cinque mesi sta facendo emergere sistemi di corruzione in tutta Italia. E ha fatto scoprire anche lo scandalo del Csm.
Come vuole cambiarlo il Consiglio? Su La Stampa il presidente di Unicost Mariano Sciacca ha sostenuto che scegliere i membri tramite sorteggio favorirebbe le lobby e le massonerie.
Il sorteggio è una delle opzioni. Ma di certo non sarebbe una forma di sorteggio puro, incostituzionale e sbagliato. Uno degli elementi di partenza sarà ridurre le dimensioni dei collegi, così che i magistrati possano votare colleghi bravi e non imposti dalle correnti nazionali. Detto questo, sul metodo di elezione del Csm dovrà avere un ruolo centrale il Parlamento: non può essere un governo a deciderlo da solo. Ma l’attuale sistema non regge più. Lo conferma anche l’ultima elezione dei quattro posti per i pm nel Consiglio, per cui c’erano stati quattro candidati: uno per corrente.
Molti chiedono di mettere fine “alle porte girevoli” dentro la magistratura.
Io voglio ripristinare l’incompatibilità tra la permanenza nel Csm e gli incarichi direttivi. Chi avrà fatto parte del Consiglio per i cinque anni successivi non potrà andare a dirigere una Procura.
Per Matteo Salvini “è indegno leggere intercettazioni senza alcun rilievo penale”. E per la ministra della Lega Giulia Bongiorno servono “sanzioni per chi pubblichi trascrizioni gossip”. Su questo voi del M5S e il Carroccio siete lontanissimi.
Con la Lega ho avuto sempre un rapporto costruttivo: abbiamo approvato assieme la Spazzacorrotti. e con Salvini stiamo lavorando per il rientro dei detenuti stranieri nei loro Paesi. Però ogni tanto preferirei ascoltare di persona le loro proposte anziché leggerle sui giornali.
La Lega vuole limitare le intercettazioni, voi no.
Tramite le nuove tecnologie si possono blindare le intercettazioni, evitando la fuga di notizie prima che entrino in possesso delle persone coinvolte. E condivido che non vadano diffusi fatti privati o che riguardano terzi. Ma il diritto all’informazione non può essere limitato.
Come si traccia il confine?
Va pubblicato ciò che ha rilevanza pubblica, e il confine è già tracciato dal diritto. La privacy, per me sacrosanta, è già tutelata dalla legge.
Bongiorno vuole sanzioni.
Non conosco la proposta.
Ciò che sta venendo letto sul Csm andava pubblicato?
È giusto che i giornalisti raccontino quanto accaduto. Qualcuno magari si è spinto troppo oltre citando soggetti palesemente estranei ai fatti.
Lei dirà no a un bavaglio?
Con me non ci sarà. Non si può tornare indietro con le lancette dell’orologio.
Mercoledì è previsto un vertice di governo sulla giustizia. Salvini e Di Maio ci saranno?
Penso che Salvini ci sarà, visto che in Consiglio dei ministri abbiamo discusso assieme di farlo. Vediamo se potrà partecipare anche Luigi.