il Fatto Quotidiano, 17 giugno 2019
Il gabinetto di Bill Gates
La cattiva notizia è che di acqua ce ne sarà davvero sempre meno, tanto che siamo un paese a rischio siccità, sebbene gli italiani continuino a tenere l’acqua aperta mentre si fanno la barba e usino gli elettrodomestici in maniera scriteriata. La buona notizia, invece, è che la tecnologia ci viene in aiuto: negli ultimi anni sono arrivate sul mercato le più svariate invenzioni ecologiche per risparmiare acqua dentro le mura domestiche. Un ingegnere finlandese, ad esempio, ha messo a punto un modello che rimette in circolo l’acqua usata nella doccia, che viene filtrata e poi sterilizzata da una lampada Uv. Idea simile quella di un designer svedese, che a sua volta ha inventato una doccia antispreco elaborata dalla tecnologia usata per le astronavi spaziali: oltre a riciclare l’a cqua, recupera il calore che serve a riscaldarla. Un altro sistema più facilmente accessibile è invece la doccia-spray con getti nebulizzanti, un’erogazione che, oltre a risparmiare acqua, fa bene alla pelle. Ci sono poi i rubinetti antispreco: miscelatori da lavabo che consumano pochissimo, oppure utilizzano l’ar ia per arricchire il getto o si chiudono con la voce.Per non parlare poi degli elettrodomestici dotati di tecnologie “saving water”, come lavatrici e lavastoviglie che rilevano quanti piatti o panni ci sono per erogare solo l’acqua necessaria. Ma il re del possibile risparmio idrico è sicuramente lui, il wc. Il vecchio water dove tutto finisce insieme, portato via da litri di preziosa acqua potabile sarà un ricordo: oltre alle toilette che minimizzano lo spreco idrico, il futuro è dei wc senz’acqua.SUPER WATER capaci di separare liquidi e solidi, usando questi ultimi come fertilizzanti. Bill Gates ne ha brevettato uno –che riconverte in acqua l’urina mentre essicca le feci – per i paesi in via di sviluppo, ma chissà che presto non possa interessare anche noi. Sistemi troppo costosi? Non proprio. E comunque oggi nessuna scusa è valida, visto che esistono sistemi antispreco da pochi euro: dispositivi da tenere sul fondo della doccia vicino al buco per monitorare l’acqua usata, valvoline di silicone che si attaccano al buco di scarico della cucina per far defluire l’acqua più lentamente, fino ad arrivare al braccialetto da usare quando si lavano i denti (che si avvolge alla leva del rubinetto chiudendolo) o alla bottiglia intelligente che tiene traccia dei liquidi assunti durante la giornata. Nulla che, comunque, sostituisca il buon senso, e i gesti che dovrebbero scaturire dal semplice sapere che l’acqua è scarsa. Aspettando che le nostre inefficienti municipalizzate azzerino gli sprechi da perdite o si impegnino in campagne vere di sensibilizzazione delle persone, tocca a noi cambiare abitudini. È facile: basta sostituire quel maledetto rubinetto che perde, non sostare sotto la doccia mezz’ora, chiudere l’acqua quando si lavano i piatti, riempire tutta la lavatrice, sostituire la cassetta dello scarico del wc con una a doppio dosaggio. Cose banali, ma che sarebbe meglio capire prima che il costo della bolletta salga vertiginosamente.