il Fatto Quotidiano, 17 giugno 2019
Squalificati, dal diuretico della campionessa di bridge ai pesetti nelle mutande del karateka
Giusto un anno fa, il tribunale antidoping squalificava (per otto mesi) la pediatra Anna Licursi, già campionessa italiana di bridge. La “dopata”, sofferente di ipertensione, usava un diuretico, il Clortalidone, che la Wada considera “coprente”.
È un mondo ferocissimo, quello del bridge. Stop a Daniela Pimpinella, rea di “aver mandato affanculo” il compagno di gioco Calviani Giuseppe.
E questo – dice il giudice sportivo – “successivamente a pesanti critiche ricevute da quest’ultimo per un errore di gioco”. E poi di suo, il Calviani, stinco di santo non è: ha la pena più pesante, 2 mesi, per aver bestemmiato al tavolo (“porco D… e porca M…”), per giunta recidivo, motivati con un trattato di teologia deduttiva: “Ancorché le bestemmie – per i credenti – possano costituire una ulteriore prova dell’esistenza di Dio, l’averle profferite durante lo svolgimento di una gara sportiva e ben udite dall’intera sala, è comportamento disdicevole e rilevante sotto il profilo disciplinare”.
Due azzurri di sciabola del gruppo sportivo carabinieri, Alberto Fornasir e Stefano Stigliano, sono stati squalificati per aver rasato a zero il minorenne Alessandro Conversi, ad uno stage federale della categoria under 20. Rivero Pereda Raul Jose, della Fortitudo Baseball Club, ha lanciato la palla contro un battitore avversario, girato, “colpendolo”. Non si salvano nemmeno le bocce. Andrea Carlin, della Bocciofila Dolada Seribell, espulso, ha reagito con un “va fa nculo arbitro”. Poi, nel ricorso, ha scritto che “non ho pronunciato frasi offensive verso la persona o qual si voglia forma ingiuria verbale o animata”. Non gli hanno creduto, chissà perché.
La federazione Ginnastica stanga Laura Vernizzi, dipinta come un kapò dalle sue allieve, per i metodi di allenamento “aggressivi, gravosi e vessatori nei confronti delle atlete minorenni, con comportamento ingiuriosi, diffamatori e umilianti”. Le è fatale “un colpo di clavetta al braccio di una allieva”. Luca Perino, judoka sconfitto, a suo dire ingiustamente, si è rifiutato di stringere la mano all’avversario (tipo sacrilegio, in questa disciplina) e rivolto alla giuria, ha gridato a squarciagola: “Non capiteeeee un cazzoooooooo”.
Il karateka Cristiano Altamura non riusciva a raggiungere il peso della sua categoria (94 chili). I giudici, con occhi di lince, “notavano un rigonfiamento all’altezza del bacino, sotto il pantalone del karategi e invitato ad abbassare il pantalone, si riscontrava che all’interno degli slip aveva dei pesetti visibili”. Ripresentatosi dopo 20 minuti, sempre con rigonfiamento e pesetti “ma meno di prima”. È finita con Altamura che “inviava maledizioni agli addetti alle operazioni di peso”.
Campionato regionale umbro di motocross. Il centauro Alceste Pallotta entra nella sala stampa e si rivolge al vice presidente federale Giuseppe Bartolucci, che segue la gara attraverso un monitor: “Bisogna squalificare alcuni piloti perché non hanno rispettato le bandiere gialle”. Il vice presidente Bartolucci gli dice di rivolgersi al commissario o al direttore di gara. Pochi minuti e sulla chat collettiva, Pallotta pubblica questo ecumenico messaggio: “Siccome mi sono rotto i coglioni di venire fino in palazzina a vederti mangiare la porchetta, come dirigente Fmi saresti pregato di alzare le chiappe e metterti a bordo pista. A Grottazzolina sono stato squalificato per presunto salto con bandiere gialle, oggi si è ripetuta la stessa cosa, ma se ti stai grattando i coglioni aspettando i nostri soldi, fai solo una magra figura”. Si sappia che anche Gianfranco Di Sante è stato squalificato per due gare dal campionato italiano a coppia di pesca alla trota con esche naturali 2019. Non essendo spiegato meglio, vattelappesca perché.
Gara di Triathlon giovanile. In testa, dopo nuoto e bici, c’è Jacopo Bellucci, con buon vantaggio. Prima di iniziare la corsa finale, Michele Mondini, tecnico federale che è a bordo strada, lo invita a posizionare meglio la bici, poi il casco, il vantaggio sfuma e Jacopo finisce terzo. Sei mesi di stop a Mondini, perché “non era giudice di gara e le intimazioni erano solo volte a cercare un illecito sportivo”. Un impiccione, insomma. Si chiude con la manifestazione “Due giorni del mare”, organizzato dalla Cicli Abilia, corsa paralimpica. Ci sono pochi cronometristi ed è impossibile rilevare con precisione l’ordine di arrivo, così i giudici decidono di annullare la cronometro e compilare le classifiche solo sulla base della prova su strada. Apriti cielo, piovono ricorsi e controricorsi. Memorabile il passaggio del giudice sportivo, quando dice che “nella categoria tandem era stata inserita nella classifica una coppia il cui doppiaggio non era stato rilevato”. Vero che gli ultimi saranno i primi, ma mica quaggiù.