Libero, 17 giugno 2019
La sai l’ultima... di Ezio Greggio
La sapete l’ultima? Ezio Greggio sarà mattatore della nostra estate, alla guida di un programma storico delle reti Mediaset. Vi starete chiedendo: è lui o non è lui, è lui o non è lui? Ma cerrrrto che è lui… Perché nessuno meglio di Greggio, insieme comico e presentatore, potrebbe portare avanti la tradizione di La sai l’ultima? – condotta in passato da gente come Pippo Franco, Gerry Scotti, Gigi Sabani, Teo Mammuccari – innovandola nei contenuti e nei protagonisti. La sai l’ultima? – Digital edition, in onda dal 21 giugno per sei venerdì in prima serata su Canale 5, ha almeno due fattori che fungono da garanzia di successo, lo stesso avuto da tutti i programmi condotti da Greggio, da Striscia la Notizia a Paperissima a Veline. Il primo è che, nella noia dei palinsesti estivi, dove abbondano repliche e vecchi film, il format Mediaset si inserisce come una novità succulenta, fresca e spassosa, e quindi più che mai adeguata alla stagione della calura e dell’evasione. Grazie a La sai l’ultima? il 21 giugno diventerà il Solstizio del Divertimento. Il secondo è che, al tempo in cui molti programmi tv fanno ridere senza volerlo, La sai l’ultima? vuole far ridere, ben consapevole delle proprie intenzioni. E sulla base di una certezza: non esiste arte più seria della comicità. Ezio Greggio, lei torna alla conduzione di un programma in prima serata (se non si considera tale Striscia La Notizia) dopo sette anni, mentre La sai l’ultima? torna in tv dopo undici anni. Qual è la congiunzione astrale che ha consentito questo doppio ritorno? «Striscia è una prima serata, e che serata! Da 30 anni sto in prima serata e quindi gioco in casa. L’idea di condurre La sai l’ultima? mi ha divertito, ho chiesto a Canale 5 di poterlo trasformare in uno show ed è diventato digital edition coi migliori barzellettieri del web e colleghi che sono delle certezze come Biagio Izzo, Maurizio Battista, Nino Formicola». Come è cambiata l’arte di far ridere rispetto all’inizio degli anni ’90, quando ci furono le prime puntate di La sai l’ultima? «Le barzellette sono sempre le stesse. Sono dei classici che hanno delle rivisitazioni. Conta molto come le si racconta. Noi abbiamo dei jolly che arrivano dai social come Uccio De Santis, Valentina Persia, Geppo e Alessandro Paci che le interpretano in modo magistrale». Lei ha annunciato che cambierà la struttura del programma, guardando un po’ al passato un po’ al futuro. Come si mescolano social e tradizione, comici presi dal web e richiami alla nobile arte di Gino Bramieri? «Proprio perché le barzellette sono dei classici intramontabili, facciamo omaggi a Walter Chiari, Gino Bramieri, Totò e ospitiamo dei miti come Gigi Proietti, Enrico Montesano e tanti altri». Da La sai l’ultima? sono venuti fuori, tra gli altri, Enrico Brignano, Andrea Pucci, Giulio Golia. Crede che programmi simili possano ancora sfornare talenti che durino? Insomma il nuovo La sai l’ultima? sarà una sorta di talent show, un X Factor della comicità? «Il nostro è marginalmente un talent show e, perché no, può aiutare a fare emergere qualche personaggio. Ma essenzialmente è una formula familiare che con un grande ritmo potrà far trascorrere una bella serata ai telespettatori». La sua storia professionale nel mondo della comicità è figlia del Drive in. Esperienze come quella o come il Derby di Milano sono irripetibili? «Sì, ci sono programmi irripetibili come Drive In. Lo stesso vale per locali come il Derby. La sai l’ultima? è un contenitore che può essere ripetuto nel tempo facendo le opportune varianti come accade al Saturday Night negli Usa». Alcuni comici si sono dati alla politica, vedi Beppe Grillo. Riusciva meglio come comico allora o come politico oggi? «Beppe era e resta un grande comico, un analista pungente della nostra società. A prescindere che uno condivida o meno le sue idee, ha inventato un partito fondato sulle sue idee». A lei invece qualcuno ha mai proposto di scendere in campo? E se sì, chi? «Sì, ho ricevuto spesso proposte di entrare in politica da sinistra, dal centro e da destra. Vuol dire che in tv e nei miei film ho sempre saputo essere equidistante. Non dico chi me le ha fatte, ma io preferisco fare il mio lavoro. Il fatto poi che alle ultime elezioni del Presidente della Repubblica per più volte e con parecchi voti sono stato votato è stato un grande onore (nei primi tre scrutini Greggio fu votato sette volte; al secondo ebbe solo un voto in meno di Mattarella, ndr)». Quest’anno cadono i 30 anni di Striscia La Notizia su Canale 5. E lei c’è sin dalla prima edizione su Italia 1, nel 1988. Quale è il segreto della sua simbiosi col programma e della longevità del programma stesso? «Questa domanda la deve fare ad Antonio Ricci che conosce tutti i segreti di Striscia. Lui e i suoi autori lavorano in maniera encomiabile da 30 anni: io arrivo e conduco. Loro fanno la torta, io e gli altri conduttori aggiungiamo solo una ciliegina». 65 anni una volta era l’età della pensione. Lei invece inizia un nuovo percorso professionale e, sia artisticamente che nell’aspetto, pare non invecchiare mai. Il vero nome di Dorian Gray è Dorian… Greggio? «Sono i progetti a tenermi in forma. Ho ancora un bel po’ di cose di fare e, anche guardando indietro, ai miei oltre 45 anni di carriera, rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto». Mi dica, per chiudere, quale comico oggi la fa ridere di più. «Il mio comico preferito è il nuovo conduttore de La sai l’ultima? – Digital edition. Si chiama Ezio Greggio, e dicono sia in grande forma…».