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 2019  giugno 17 Lunedì calendario

Chatfield, la prima donna alla guida della scuola di guerra navale


La scuola di guerra navale degli Stati Uniti ha il suo primo comandante donna. Si tratta del contrammiraglio Shoshana Chatfield, nominata direttore del US Naval War College, la prima a ricoprire tale incarico nei 135 anni di vita dell’istituzione militare. «È una scelta storica. È l’accademica-guerriera di cui abbiamo bisogno per guidare questa istituzione e istruire la prossima generazione di leader», ha detto il segretario della Marina Richard Spencer. La sua nomina rappresenta un altro passo in avanti nel complicato cammino di affermazione e di parità di trattamento delle donne in divisa, ma senza dubbio un precedente che ha grande valore e fa ben sperare per il futuro.
In difesa dei diritti delle soldatesse
Chatfield, ufficiale di lungo corso, è un pilota di elicotteri e attualmente dirige il comando militare a Guam. La sua nomina è ancora più coraggiosa perché segue uno scandalo che ha travolto il suo predecessore. Pochi giorni fa, i vertici della Marina hanno proceduto alla rimozione dell’ex direttore del college, il contrammiraglio Jeffrey Harley, sulla scia di un’indagine avviata in seguito alle denunce relative al suo comportamento, incluse le spese eccessive ed episodi di presunto abuso di potere. Da qui il cambio al vertice. Il direttore entrante, 53 anni, è originaria di Garden Grove, California, ed è stata impiegata nel Pacifico occidentale e nel Golfo arabico prima di servire, nel 2008, come comandante del «Provincial Reconstruction Team» in Afghanistan. Si tratta dell’organismo che, attraverso la conduzione di attività Cimic (cooperazione tra civili e militari), ha la responsabilità di assistere le istituzioni locali dello Stato afghano nel consolidare ed accrescere la propria autorità. Chatfield, che vanta nel suo ricco passato professionale un dottorato in scienze dell’educazione, ha anche insegnato scienze politiche come assistente all’Accademia aeronautica degli Stati Uniti. Da sempre si è battuta per il rispetto dei diritti delle donne che servono la patria nelle forze armate. Già nel 1993, allora giovane tenente, fece sentire la sua voce in occasione della revoca delle restrizioni sulle donne impiegate in missioni aeree di combattimento. «L’obiettivo di ogni pilota della Marina – dichiarò in un’intervista al Los Angeles Times – dovrebbe essere quello di comandare uno squadrone in mare». A distanza di un quarto di secolo, Chatfield prende in mano le redini di una delle istituzioni militari più prestigiose che dall’anno della sua fondazione nel 1884, ha formato oltre 50 mila combattenti.