Il Sole 24 Ore, 16 giugno 2019
I numeri del mondiale under 21
L’Italia ospita il suo primo Europeo Under 21 insieme a San Marino, mettendo a disposizione sei impianti rimodernati per l’occasione, pur senza grosse modifiche strutturali per gli stadi che ospiteranno le gare del torneo in programma da domenica fino al 30 giugno. Tre località in Emilia Romagna (Bologna, Reggio Emilia e Cesena), due in Friuli Venezia Giulia (Trieste e Udine) e la sammarinese Serravalle saranno gli scenari dove le 12 migliori Under 21 europee si contenderanno il titolo continentale, con la finale in programma allo stadio “Friuli” di Udine.
Tra Udine e Trieste
La “Dacia Arena”, denominazione non utilizzabile nelle competizioni Uefa, è l’impianto più moderno tra quelli che ospiteranno l’Europeo. Inaugurato nel 1976, è stato quasi interamente rinnovato quarant’anni dopo, con la concessione esclusiva per 99 anni affidata all’Udinese. L’investimento complessivo per l’operazione è stato di 35 milioni, coperto all’80% dal Credito Sportivo. Al “Friuli” si disputeranno inoltre tre gare del girone B, stesso girone che vedrà come protagonista il “Nereo Rocco” di Trieste.
L’impianto giuliano, a differenza dello stadio di proprietà dell’Udinese, è stato ristrutturato in maniera corposa nel corso dell’ultimo anno. Dal rifacimento del manto erboso all’installazione dei seggiolini sugli spalti, lo stadio che ospita le gare interne della Triestina ha dovuto ridurre la propria capienza a circa 21 mila posti a sedere, però ha abbattuto le barriere di separazione dal terreno di gioco. Lavori che in totale hanno portato a una spesa pari a 6 milioni, tra finanziamenti del Comune, del Credito Sportivo e della Figc, che hanno anche partecipato al riadeguamento del vicino stadio “Grezar”, campo di allenamento per le squadre del girone B.
In Emilia Romagna
Il resto dell’Europeo si svolgerà nell’area emiliano-romagnola, inclusa San Marino. La gara d’esordio tra Polonia e Belgio andrà in scena al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia, casa del Sassuolo, che ha messo a disposizione della nazionale del Belgio anche il nuovissimo centro di allenamento inaugurato pochi giorni fa. In vista dell’Europeo, lo stadio reggiano (che ospiterà le partite del girone A e una semifinale) ha subito solo pochi ritocchi. Per il “Mapei Football Center” di Sassuolo, invece, è stato sostenuto un investimento di 12 milioni: l’impianto copre un’area di 45mila metri quadrati con all’interno sei campi di calcio (quattro in erba e due in sintetico) e un centro direzionale di quattro piani, comprensivo di palestre, centri di fisioterapia, spogliatoi, piscina e uffici. Sempre nel girone A, l’altro impianto utilizzato sarà il “Renato Dall’Ara” di Bologna. Lo stadio, dal 2016, è in concessione al Bologna per 99 anni, che ha pronto un progetto di restyling per un investimento complessivo di 70 milioni. Intanto, per questo Europeo, si è già assicurato un record: gli spalti della struttura bolognese saranno gremiti in ogni ordine di posto per la gara che vedrà esordire l’Italia di Di Biagio, impegnata contro i pari età della Spagna. Già assicurato il sold-out per la prima uscita degli Azzurrini nel torneo, stasera alle 21.
Gli stadi finora elencati appartengono al giro del calcio professionistico italiano. Gli ultimi due, invece, nella passata stagione hanno fatto da cornice alla Serie D. Anzi, nel caso dello stadio Olimpico di Serravalle, avrebbe dovuto essere la casa del San Marino, formazione giunta sedicesima nel proprio girone di D. Proprio a causa dei lavori per il rimodernamento dell’impianto e per il rifacimento del manto erboso, però, i sammarinesi hanno dovuto chiedere ospitalità a Castiglione di Ravenna, dove hanno disputato l’intero campionato. I costi sostenuti per gli interventi al “San Marino Stadium”, come da denominazione ufficiale dal 2014, si aggirerebbero intorno ai 700mila euro. L’impianto, in questo Europeo, sarà utilizzato solo per tre gare del girone C, come lo stadio di Cesena.
A differenza di quello sammarinese, l’impianto romagnolo non farà più da sfondo a partite del campionato dilettanti, grazie alla promozione del Cesena in Serie C dopo il fallimento del club e la ripartenza dalla quarta divisione del calcio italiano. Per il “Dino Manuzzi”, ora “Orogel Stadium”, sono stati però necessari interventi tali da poter rendere l’impianto nuovamente a norma per le competizioni Uefa. Stando al progetto preliminare, previsto sin dal 2017, i costi di ristrutturazione si aggirerebbero sui 2,7 milioni e il Comune di Cesena, dopo un iniziale finanziamento di 1,3 milioni, ha dovuto stanziare altri 450 mila euro per completare l’opera.