Corriere della Sera, 16 giugno 2019
Oggi lo Stato incassa 32,6 miliardi di tasse
ROMA Domani è il Tax day ma c’è poco da festeggiare. Il 17 giugno si concentrano diverse scadenze fiscali che dovrebbero portare nelle casse dello Stato 32,6 miliardi di euro. La stima è dell’ufficio studi della Cgia, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre.
Entro domani gli imprenditori dovranno pagare al Fisco le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori per un totale di 12 miliardi di euro. Stessa scadenza per l’Imu e la Tasi che famiglie e imprese saranno chiamate a versare per le seconde case e per gli immobili strumentali, quelli utilizzati per l’attività economica. Per questa voce il conto arriva a 9,9 miliardi di euro. Ma non è finita. Industriali, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi dovranno versare l’Iva allo Stato, per un totale di 9,8 miliardi. Ultima voce, il versamento delle ritenute Irpef sui compensi dei lavoratori autonomi, per un totale di 935 milioni di euro.
Le tasse
Entro domani i pagamenti delle tasse per le famiglie
e gli imprenditori
«Non saranno pochi gli imprenditori – afferma la Cgia – che avranno difficoltà a recuperare le risorse per onorare gli impegni fiscali. Oltre alla congiuntura difficile, c’è il fatto che le banche continuano a erogare il credito con il contagocce». I prestiti bancari alle imprese con meno di 20 addetti sono infatti in calo dal 2012. L’ultimo dato ci dice che a marzo, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, l’erogazione di credito alle piccole imprese è scesa del 2,3%. «Oltre ad avere una pressione fiscale tra le più elevate d’Europa – dice il coordinatore dell’ufficio studi di Cgia, Paolo Zabeo – l’Italia ha anche un sistema difficile per pagare le tasse. La complessità di questo sistema spesso mette in difficoltà perfino gli addetti ai lavori, come i commercialisti. Figuriamoci gli imprenditori, specie quelli di piccole dimensioni che in molti casi non dispongono nemmeno di un ufficio amministrativo minimamente strutturato».