la Repubblica, 16 giugno 2019
Parlano quelli del Volo
MATERA – Scenografia naturale unica, quella della piazza San Pietro Caveoso di Matera. Luna piena che fa capolino, palco illuminato, il Volo festeggia dieci anni di carriera. È nella capitale europea della cultura che Sony celebra il trio, con la registrazione di uno speciale per la rete pubblica americana Pbs (regia di Duccio Forzano) che andrà in onda a dicembre negli Stati Uniti. Trio formato esportazione, dal Giappone (dove si sono esibiti nei teatri e il concerto è stato proiettato nei cinema), Piero Barone, 25 anni, Ignazio Boschetto, 24 anni e Gianluca Ginoble, 24 anni, dopo questo show “privato” (anche i genitori seduti ai tavoli) aprono oggi proprio da Matera, alla Cava del Sole, il tour italiano che si chiuderà il 24 settembre all’Arena di Verona. Poi li aspettano Sudamerica e paesi dell’est. «Sappiamo che ci sono pregiudizi su di noi» raccontano «ma dopo il Festival di Sanremo le cose sono un po’ cambiate. D’altronde non si può piacere a tutti». Concerto intimo, voci spiegate, un repertorio di classici che va da People a Caruso, da Arrivederci Roma a Nessun dorma, da Libiamo ne’ lieti calici a ‘O sole mio. Accompagnato dall’Orchestra della Magna Grecia (che sarà presente anche a Roma, il 26 giugno, a Barletta, Lecce e Chieti) il trio marcia unito, con momenti da solisti. I ragazzi giocano a loro modo anche a fare gli showmen, con Boschetto (ha perso quaranta chili) che racconta l’eterno timore che si rompano i pantaloni. Il 2009 è un’altra era geologica, non sono più i bambini prodigio scoperti nello show Ti lascio una canzone di Antonella Clerici, i Tre Tenorini sono diventati il Volo. Hanno cantato al Radio City Music Hall, al Madison Square Garden, hanno girato il mondo, imparato tre lingue. Ma mantengono l’aria da ragazzi d’altri tempi (basta guardare il ciuffo alla Louis Jourdan di Ginoble). Quando Alessandro Quarta col suo violino li travolge e li spettina, anche i soldatini del pop sembrano diversi. Viaggi, vita programmata, disciplina e incontri che lasciano il segno. Nel 2012, il tour con Barbra Streisand. Com’è vista da vicino? «Umile ma diva. All’epoca avevo i capelli rasati ai lati e un gran ciuffo al centro» racconta Barone. «Veramente sembrava leccato da una mucca» scherza Boschetto. «Comunque» continua Barone «Barbra mi accarezzava la testa: “Come fanno a restare così?”. Mi tagliava i capelli un mio amico. “Pensa che dal mio parrucchiere” mi spiegò lei “ho speso duemila dollari e sono uscita così, sembra che non mi abbia toccato"». L’incontro con Papa Francesco li ha segnati «perché abbiamo cantato sull’altare a pochi passi da lui» spiegano «ma prima lo abbiamo aspettato nella Santa Sacrestia dopo che aveva fatto il giro sulla papamobile. Ci concesse anche un selfie insieme. Non sapevamo dove mettere la bottiglietta dell’acqua». “Popera”, un misto di pop e opera, viene definito all’estero il loro stile. In Italia c’è chi li ama e chi li critica a priori. «Fai sempre più fatica nel tuo paese» spiega Ginoble. «Spesso non ci hanno capito» dice Boschetto «la verità è che noi non abbiamo rincorso la fama. Una volta raggiunta all’estero, con l’ingenuità dei quindici, sedici anni, è chiaro che ti fai prendere dal gioco. Ci chiedevano: chi avete visto in America? E noi: Beyoncé, Lionel Richie, Quincy Jones, Pink, Justin Bieber. In Italia se lo racconti sembra che fai lo sborone. Ma era la nostra vita, ci siamo trovati catapultati in quel mondo». «L’inizio è stato facile» dice Boschetto «poi ti fanno le lastre. Abbiamo lavorato sempre». Alla radio impazza A chi mi dice, il singolo, cover dell’adattamento in italiano di Tiziano Ferro di Breathe Easy dei Blue. Dieci anni insieme, ci sono stati liti? «Certo, è normale. Ma festeggiamo dieci anni di musica, di amicizia e fedeltà che condividiamo anche col nostro pubblico». La tv vi interessa? «Ci piacerebbe fare televisione, è bello quando si vedono le nostre personalità, siamo molto diversi tra noi». Come siete? «Io non mi accontento facilmente e non mi godo il presente», dice Ginoble «anche quando abbiamo vinto Sanremo, ero proiettato sul futuro». «Io sono il contrario» aggiunge Boschetto «tendo un po’ ad arrivarci dopo, vivo nel mondo dei balocchi». E Barone? «Mantiene i rapporti. Fa le pr», ridono gli altri due. C’è chi segue le vostre orme, avete visto Alberto, il vincitore di Amici ? «Televisivamente funziona, ma magari poi le radio non lo passano. Invece è bello dare spazio a chi ha una voce come la sua e propone un certo tipo di musica. Gli auguriamo il meglio».