la Repubblica, 16 giugno 2019
La scoperta della gomma
Una scoperta meravigliosa, le incredibili proprietà di un materiale sconosciuto, lo stupore dei marziani riuniti a congresso. La fantastica avventura della scoperta della gomma da parte di una immaginaria popolazione extraterrestre è una delle chicche di Umanesimo industriale, antologia di pensieri, parole, immagini e innovazioni edita da Mondadori. È la raccolta di decenni di illustri collaborazioni alle riviste della Pirelli: da Gadda a Giovanni Agnelli, da Buzzati a Curzio Malaparte. La storia della scoperta della gomma è uno dei contributi di Buzzati. Racconto molto raro, mai pubblicato prima d’oggi se non sulla rivista per la quale era stato scritto. La rappresentazione ironica e fantastica delle meravigliose virtù del caucciù, immaginate dagli abitanti di Marte impegnati nell’avventurosa scoperta di un elastico, rinvenuto tra i rottami di un’astronave terrestre. «Di tutti gli oggetti-campione inviati dai terrestri, l’anello elastico si è rivelato di gran lunga il più utile a noi», racconta con tono professorale «il presidente della Commissione ricerche di fronte alla Camera bassa dello Stato unico del pianeta Marte». Nel 1963 si cimenta anche Carlo Emilio Gadda con un racconto sull’automobile. Sulla motorizzazione di massa ha idee precise: «Quando poi voleste procurarvi l’onore di avermi a bordo, vedete allora di non superare in alcun modo i 30, in città, né i 40-50 “lungo la via che suburbana verdeggia"». Non sempre i letterati rispettano la consegna di occuparsi di tutto ciò che ha a che fare con la gomma. Nel 1967, Umberto Eco invia un testo ironicamente intitolato Meditazioni su di un balloon. Il gioco di parole è evidente. E infatti nell’articolo Eco non si occupa di palloni ma di...fumetti. Narrando del dibattito scaturito dalla sua scelta, ai tempi bislacca, di portare ad un congresso filosofico una relazione dal titolo: “La struttura del tempo nei fumetti di Superman”. «I critici più surcigliosi – scrive Eco – affermarono che non si dovevano affrontare argomenti così frivoli con strumenti culturali comunemente applicabili a Kant». Il contrasto che affronta Eco, quello tra cultura alta e cultura bassa, è, in fondo, lo stesso di cui si preoccupa il testo di Alberto Pirelli citato nell’introduzione da Franco Calabrò: «Nella rivista parleremo noi, uomini d’azienda, e parleranno anche uomini estranei al nostro ambiente» che faranno «lievitare la materia con la loro arte, sensibilità e fantasia». Il volume Umanesimo industriale (Mondadori, pagg. 528, euro 75)