la Repubblica, 16 giugno 2019
Il giro del mondo in 80 giorni
LONDRA – «Era di quegli inglesi che fanno visitare dal proprio domestico i paesi che attraversano». Di inglesi come Phileas Fogg, l’emblematico protagonista de Il giro del mondo in 80 giorni, non ce ne sono più tanti: nemmeno nella famiglia reale. Ma per tutti gli altri, inglesi e non inglesi, ancora attirati dalla mitica idea di un giro del mondo, Airbnb ha annunciato un “pacchetto vacanze” che ricrea un po’ dello spirito del romanzo di Jules Verne. La compagnia di affitti per brevi soggiorni, che ha trasformato le case private di 191 nazioni del globo in alberghi a basso costo, lancia un tour di andata e ritorno “da Londra a Londra in 80 giorni” per la tutto sommato modica cifra di 5 mila dollari (circa 4.500 euro). Nel prezzo sono compresi trasporti, vitto e alloggio, tranne il biglietto che ognuno dovrà fare per raggiungere la capitale britannica. Si parte il primo settembre prossimo per tornare il 19 novembre, attraversando diciotto stati in aereo, elicottero, treno, nave ed auto: Regno Unito, Romania, Uzbekistan, Egitto, Giordania, Etiopia, Kenya, Nepal, Bhutan, Thailandia, Cina, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Stati Uniti, Ecuador, Cile ed Islanda (non necessariamente in quest’ordine). La formula include attività e visite guidate, fra cui uno sbarco alle isole Galapagos in Ecuador, una crociera sul fiume Nilo in Egitto e gite fra i canguri in Australia. Si dorme, ovviamente, nelle strutture di Airbnb. E si può prenotare online sul sito della società dal 20 giugno, anche se non viene specificato quanti posti saranno disponibili né con quale criterio saranno assegnati nel caso in cui la domanda superi l’offerta. I guadagni dell’iniziativa verranno interamente devoluti da Airbnb al Malala Fund, il fondo benefico creato nel nome della giovane pachistana Nobel per la pace. Motivo? Il progetto mira a reclamizzare Airbnb Adventures, nuova piattaforma con cui l’azienda digitale fondata nel 2008 a San Francisco da Brian Chesky mettendo tre materassi gonfiabili in salotto, cresciuta fino ad avere 6 milioni di annunci, 2 miliardi di utenti e 4 miliardi di dollari di valore, aspira a diventare il social network dei viaggi, fornendo tutto ciò che si può desiderare in una vacanza. A tale fine la compagnia ha già inglobato una ventina di start-up con lo scopo di conquistare nuove fette di mercato, da Hotel Tonight che domina il settore delle prenotazioni “last minute” degli alberghi a Gaest che controlla il business degli spazi di lavoro condivisi o temporanei, da Accomable che si occupa di viaggi per disabili a Luckey, specialista della gestione degli affitti brevi. Non tutti saranno contenti, certamente non lo saranno i vicini delle abitazioni invase dagli emuli di Fogg e del fido Passepartout: Airbnb è già accusata di deumanizzare il centro delle città, rendendole simili a gigantesche concierge, con turisti e trolley infilati ovunque, ora l’invasione sarà ancora più massiccia. Ma la pubblicità di questo Grand Tour del 21esimo secolo promette “esperienze memorabili” e quale avventura può entusiasmare i moderni viaggiatori più del proverbiale giro del mondo in 80 giorni? Chissà se, armato di iPhone e WhatsApp, dopo migliaia di selfie qualcuno tornerà indietro con la stessa conclusione del protagonista del magico libro di Verne: «Che cosa aveva guadagnato da questo spostamento? Che cosa aveva riportato da quel viaggio? Nulla, si potrebbe dire? Nulla, va bene, se non un’affascinante moglie che – per quanto inverosimile possa sembrare – lo rese il più felice degli uomini!».