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 2019  giugno 14 Venerdì calendario

Il fallimento del Cocoricò

Sulla collina ci sta una notte sorda e un po’ «assassina». È quella di Riccione, spenta. Il mito della movida della Riviera, legata alle grandi discoteche e ai mega eventi, ai super dj e alle stravaganze, s’è dissolta da tempo. A certificare la (quasi) fine è arrivata ieri la notizia del fallimento del Cocoricò: la disco più giovane affermatasi nell’acropoli riccionese, poi la più ricercata e desiderata, ora silente come tante altre. La richiesta di concordato preventivo è stata respinta, circa 800 mila gli euro dovuti all’Agenzia delle Entrate, poi altri mancati pagamenti agli artisti. The end. 
Sotto la famosa piramide del locale super trendy, fra i primi 15 al mondo fino a 5 anni fa, non c’è più niente. Le cattedrali sono state abbandonate. Anche il Cocoricò. Chiuso da tempo, l’ultima alba vissuta sotto quella struttura trasparente, eretta poco dopo quella del Louvre, c’è stata a Capodanno. L’ultimo sussulto di un progetto che per 20 anni ha furoreggiato, in Riviera, in Italia, nel mondo. Dai primi anni 90 all’estate del 2015 quando un minorenne morì per l’assunzione di stupefacenti. Sigilli estivi, debiti per i proprietari, caricati dai super ingaggi dei dj e da una crisi già presente.
Era un semplice locale da ballo, poi la svolta: venne realizzata la piramide e la gestione passò a una crew di creativi provenienti da altri locali ed esperienze, anche all’estero, che connotarono il Cocoricò trovando ispirazione nei club europei come il Roxy di Amsterdam o il Kinky Gerlinky di Londra: un mondo colorato e gioioso, con personaggi come Boy George, i primi travestimenti, il mondo gay e bizzarro, trasversale e friendly. 
All’ingresso trovavi Cindy, infermiera ferrista di giorno e cassiera di notte. Oltre ai buttafuori c’erano i buttadentro. Se avevi il dress code giusto, entravi. Il problema delle sostanze c’è sempre stato, ma solo il dramma ha bloccato tutto (la fine però era già iniziata). Il Cocoricò segnò una nuova scena. Creò una nuova generazione di disco. Innovativa, dinamica, spettacolare. Animatori, personaggi vistosi e stravaganti. Anche con la musica e i suoi dj, le diverse sale di genere, spesso riallestite. Uno spettacolo, inedito per una disco. L’alba sotto la piramide diventò un must. 
E dopo, mai domi, tutti all’after come il Diabolica, il Vae Victis o il Nine Nine: ballo e colazione. Appendice del Cocoricò e delle altre. Un anno fa un doc ha raccontato questi primi 30 anni che ora sono anche ultimi. Di quello che fu è rimasto poco o niente. Da anni si balla a Ibiza. O in Puglia. Tutto passa. Dall’alba al tramonto. La collina è vuota.