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 2019  giugno 13 Giovedì calendario

Perché le donne campano di più? Mistero

In tutto il mondo, nessun Paese escluso, le aspettative di vita (alla nascita) delle donne sono oggi maggiori di quelle degli uomini. In Italia, per esempio, sono 85,1 anni contro 80,48 (dati al 2015): 4,62 anni di differenza. Il gap era già presente in passato, anche se inferiore: ad esempio nel 1950 era 67,25 contro 63,83, cioè 3,42 anni a favore delle femmine. L’Italia è uno dei Paesi con le aspettative di vita più alte al mondo. Ma la regola vale anche per luoghi dove la lunghezza attesa della vita è decisamente più corta: nella Sierra Leone, il Paese dove in media si muore più giovani, le donne possono immaginare di vivere fino a 51,99 anni, gli uomini fino a 50,87. Nel 1950, il Mali era nella condizione peggiore: 27,4 anni per le femmine e 25,69 per i maschi. Ma anche la Corea del Nord era in situazioni pessime: 37,31 anni le donne, 23,13 gli uomini, una differenza di 14,18 anni (questi dati, di fonte Onu, sono stati organizzati da Ourworldindata.com). La differenza di aspettative di vita tra sessi ha ovviamente suscitato l’interesse e lo studio di medici, statistici e storici. La causa o, più probabilmente, le cause non sono però state interamente identificate. C’entrano i cromosomi e gli ormoni che nei maschi favoriscono la formazione di grassi attorno agli organi, il che favorisce le malattie cardiovascolari, mentre i grassi femminili sono più «esterni», sotto la pelle. C’entra il fatto che gli uomini tendono a fumare più delle donne. Ma nessuna di queste cause spiega tutto. È però interessante notare come nell’Ottocento la differenza tra aspettative di vita fosse molto minore di oggi. Per gli Stati Uniti (ma la tendenza è simile per tutti i Paesi avanzati), il gap era di 0,3 anni (sempre a vantaggio delle donne) nel 1790 ed è rimasto a un livello basso per un secolo, per poi salire a un massimo di 6,24 anni nel 1975 e ridursi a 3,77 anni nel 2014. La spiegazione avanzata da uno studio di Adriana Lleras-Muney e Claudia Goldin è che nel Diciannovesimo Secolo le infezioni colpivano particolarmente le femmine tra i cinque e i 25 anni: quando quindi le infezioni furono battute, in proporzione le donne ne beneficiarono maggiormente. Allo stesso modo, dall’inizio del Novecento la mortalità materna al parto è diminuita drasticamente. Resta il fatto che il vantaggio femminile non è ancora del tutto spiegato.