Il Messaggero, 12 giugno 2019
L’industria dei falsi distrugge 80 mila posti
L’ultimo sequestro della Guardia di Finanza ha riguardato dieci milioni di tonnellate di merce contraffatta, di cui quattro di farmaci per bambini, stivati in alcuni container nel porto di Genova. Il giorno prima erano state scoperte oltre trecentomila paia di false scarpe «Converse – All Star» in alcuni depositi periferici di Roma gestiti da cinesi. Non c’è giorno che le Fiamme Gialle non scoprano merce e laboratori di prodotti falsi. Un business che in Italia ha raggiunto livelli allarmanti, con notevoli perdite di fatturato dei legittimi produttori, mancati posti di lavoro regolari, ingente evasione fiscale.
TENTAZIONI E VORAGINI
Diciamo la verità, quale donna non si è mai fatta tentare dall’acquisto di una borsa griffata in bella mostra su una coperta stesa a terra nella via dello shopping dal vu comprà di turno? Modello copiato perfettamente, qualche rifinitura interna non proprio precisa ma prezzo uguale a un decimo o anche meno del prodotto originale. A qualcuna è arrivato il sussulto morale e l’acquisto è sfumato. Ma in tante hanno ceduto alla tentazione e si sono levate lo sfizio. Senza minimamente immaginare che con quel gesto hanno contribuito a creare una voragine nei conti del sistema produttivo italiano pari alla bellezza di 10 miliardi e mezzo all’anno. A tanto ammontano le perdite al sistema economico e produttivo a causa della contraffazione: lo ha stimato l’Euipo, l’ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, nel suo ultimo report realizzato in collaborazione con l’Ocse.
Danni enormi e a perderci non c’è solo il proprietario e gli azionisti del famoso marchio, ci sono soprattutto quei giovani e meno giovani che avrebbero potuto lavorare in quelle aziende se le loro vendite fossero state maggiori. Almeno settantaseimila persone in Italia, secondo gli economisti dell’Euipo; 468.000 in Europa. Tutti posti sfumati.
Sebbene l’abbigliamento resti il settore più colpito e rappresenti il 60% dell’industria del tarocco in Italia, con perdite annue pari a circa sei miliardi e mezzo di fatturato, i falsari riescono ad accontentare tutti: sportivi, collezionisti di orologi, appassionati di musica. Tra i prodotti più contraffatti ci sono anche giocattoli e alcolici. E prodotti tecnologici, come gli smartphone. La vendita di telefonini falsi ha fatturato nel 2018 in Italia 885 milioni di euro. D’altronde come sarebbe possibile trovare su alcuni canali di vendita online, telefonini di ultimissima generazioni scontati del 50-60%? O sono falsi o sono rubati. In entrambi i casi si tratta di attività criminali, che vanno a gonfiare i portafogli di pseudo industriali spesso in combutta con la malavita organizzata, che sfruttano la manodopera e non pagano le tasse.
SUL PODIO
I paesi più colpiti dal fenomeno della contraffazione sono gli Usa, la Francia e l’Italia. A livello mondiale il mercato del falso vale 460 miliardi di euro. E nonostante le norme messe in campo per contrastarlo, si è rinvigorito negli ultimi anni: basti pensare che nel 2016 valeva 338 miliardi. Con i suoi 10 miliardi e 500 milioni di perdite a causa della contraffazione, l’Italia rappresenta il 19% del danno economico dell’intera Ue. Tra i business sostanziosi della fabbrica del tarocco ci sono anche i cosmetici: miracolose creme antirughe e anticellulite, rossetti, smalti, profumi, e gel vari. Solo questo settore sottrae 710 milioni di euro ai produttori originali, il 9% del totale vendite. Senza contare i danni alla salute che i cosmetici contraffatti possono provocare in chi li usa.
Ancora più pericolosi sono i farmaci falsi. E sì, perché l’industria della contraffazione in Italia porta a casa oltre un miliardo e trecento milioni di euro dalla vendita di farmaci taroccati (10 miliardi nell’intera Europa). Secondo alcuni report il 25% degli italiani compra farmaci sul web, molti dei quali sono contraffatti. E in questo caso davvero i danni per le persone sono enormi. Secondo l’Oms (organizzazione Mondiale della Sanità), ad esempio, in Africa ogni anno muoiono 100.000 persone a causa dell’uso di farmaci contraffatti. A febbraio l’Europa ha varato il bollino contro i medicinali contraffatti, si tratta di un codice identificativo a barre bidimensionale. L’Italia già usa un bollino autoadesivo prodotto dalla Zecca dello Stato. Per questo motivo da noi è stato deciso di rinviare al 2025 l’entrata in vigore del bollino europeo. Forse però non è stata una mossa saggia.