Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  giugno 12 Mercoledì calendario

Biografia di Gianni Mion

Chi lo conosce bene ha sempre definito Gianni Mion, artefice assieme a Gilberto Benetton della trasformazione industriale e finanziaria di quella che era nata come una semplice, seppure all’epoca innovativa, azienda di maglioncini, un uomo da “bosco e da riviera”. Capace cioè di saper fare tutto, di essere una persona versatile, eclettica e in grado di cavarsela in ogni situazione.
Lui, classe ’43, nato a Vò, un paesino in provincia di Padova, laureato alla Ca’ Foscari, per quasi trent’anni ha guidato da amministratore delegato, e poi dal 2012 da vicepresidente esecutivo, la straordinaria metamorfosi di Edizione, fulcro dell’impero dei Benetton. È stato Mion che prima di altri ha saputo cogliere nelle attività regolamentate e nelle privatizzazioni la possibilità di costruire un portafoglio ad alto rendimento e a rischio limitato, salvo qualche “intoppo”, come la sortita in Telecom. 
Ovviamente nel farlo ha trovato l’appoggio di Gilberto e dei fratelli ma il timone lo ha tenuto saldamente lui per lungo tempo. Prima di approdare lì, nel 1986, è stato revisore contabile, poi è entrato in Gepi, la ex finanziaria pubblica, dove ha svolto diversi ruoli manageriali fino al 1983, quando è passato in Fintermica salvo poi nel 1985 iniziare a lavorare per Marzotto come chief financial officer.
L’uscita dall’orbita manageriale dei Benetton non lo aveva comunque allontanato dalla famiglia. Ha continuato anche in tempi recenti a incontrare e supportare la dinastia, tanto più dopo la scomparsa di Gilberto.