Il Sole 24 Ore, 12 giugno 2019
Biografia di Gianni Mion
Chi lo conosce bene ha sempre definito Gianni Mion, artefice assieme a Gilberto Benetton della trasformazione industriale e finanziaria di quella che era nata come una semplice, seppure all’epoca innovativa, azienda di maglioncini, un uomo da “bosco e da riviera”. Capace cioè di saper fare tutto, di essere una persona versatile, eclettica e in grado di cavarsela in ogni situazione.
Lui, classe ’43, nato a Vò, un paesino in provincia di Padova, laureato alla Ca’ Foscari, per quasi trent’anni ha guidato da amministratore delegato, e poi dal 2012 da vicepresidente esecutivo, la straordinaria metamorfosi di Edizione, fulcro dell’impero dei Benetton. È stato Mion che prima di altri ha saputo cogliere nelle attività regolamentate e nelle privatizzazioni la possibilità di costruire un portafoglio ad alto rendimento e a rischio limitato, salvo qualche “intoppo”, come la sortita in Telecom.
Ovviamente nel farlo ha trovato l’appoggio di Gilberto e dei fratelli ma il timone lo ha tenuto saldamente lui per lungo tempo. Prima di approdare lì, nel 1986, è stato revisore contabile, poi è entrato in Gepi, la ex finanziaria pubblica, dove ha svolto diversi ruoli manageriali fino al 1983, quando è passato in Fintermica salvo poi nel 1985 iniziare a lavorare per Marzotto come chief financial officer.
L’uscita dall’orbita manageriale dei Benetton non lo aveva comunque allontanato dalla famiglia. Ha continuato anche in tempi recenti a incontrare e supportare la dinastia, tanto più dopo la scomparsa di Gilberto.