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 2019  giugno 11 Martedì calendario

Periscopio

Sì ai pannolini, no ai pannicelli caldi. Dino Basili. Uffa News.Manlio Scopigno! Il mister di Gigi Riva, il Rombo del Tuono di Gianni Brera. Il campione omerico del calcio italiano che fu, contemporaneamente, Ettore e Achille. Antonio D’Orrico. 7.
I gatti e le volpi di Roma allestiscono per te, ogni giorno, la televisione dei balocchi. Finché dura. Carlo Verdelli, Roma non perdona – Come la politica si è ripresa la Rai. Feltrinelli, 2019.
Nell’aldilà c’è nulla. Di Leonardo non resta l’anima; resta la Vergine delle Rocce. Vittorio Sgarbi, storico dell’arte (Aldo Cazzullo). Corsera.
Vivo al ventunesimo piano di una torre che domina Tel Aviv. Così posso tenere sott’occhio tutti i miei sette nipoti. La più grande, Tamar, è già nell’esercito. Sono fiero di lei. Abraham Yehoshua, scrittore israeliano (Aldo Cazzullo). Corsera.
E a lui che cosa era rimasto? Una quarantenne maniaca di ginnastica e di aerobica. Tom Wolfe, Il falò delle vanità. Mondadori, 1987.
Sapevo solo che è contrario all’aborto. «Sì, fermamente, con tutto il rispetto per le donne. Baldovino del Belgio si sospese da re per non promulgare la legge sull’interruzione di gravidanza. Purtroppo in Italia non abbiamo più il re». Carlo Rossella, presidente di Medusa (Stefano Lorenzetto, scrittore). Corsera.
Roberto Gervaso, celeberrimo per i sei libri sulla Storia d’Italia, scritti a quattro mani con Indro Montanelli, e per decine di altri in proprio, è uno zampillio continuo di epigrammi, epitaffi, aforismi. Un’ora con lui e hai da rivenderne per un mese. Sempre che tu riesca a fargli l’intervista, sottraendoti alle cure mediche. Guardò il termometro che si era infilato di nascosto e disse sollevato: «Niente febbre per ora. Vedremo tra un po’». Aggiunse: «Montanelli si controllava con un termometro in bocca e l’altro sotto l’ascella. La febbre puoi averla e non sentirla. Solo sei stai bene puoi scrivere», diceva. Me l’ha attaccato». Giancarlo Perna, scrittore. LaVerità.
Il chirurgo prima di intervenire mi fece vedere dei fogli. Il consenso informato. Non c’era tempo per leggerli e quindi mi riassunse i tre rischi principali. «Primo: morire. Secondo…». Lo fermai: «Il secondo per me è peggio del primo». Mi guardò con uno sguardo alla Tex Willer e mi fece intendere che aveva capito. Pier Luigi Bersani, presidente di Articolo 1 (Vittorio Zincone). 7.
Io vorrei che Beppe Grillo fosse felice ma, secondo me, la politica gli ha dato l’infelicità. Il suo ruolo di leader non è riconosciuto dagli altri. Finché c’era Gianroberto Casaleggio il binomio era perfetto, con il figlio Davide non ha lo stesso feeling. È politicamente infelice perché non ha raggiunto gli obiettivi che lui voleva. Si ricorda la traversata dello Stretto di Messina a nuoto? Con qualche bracciata ha conquistato la Sicilia. Pippo Baudo (Goffredo De Marchis). la Repubblica.
Il cattolico fa la carità per superare la povertà nell’istante. Il comunista vuole costruire una società organizzata in modo che non ci siano più i poveri. Quanto al caso del cardinale elemosiniere, ricordo di avere letto in Italia e all’estero più di una inchiesta sulle immense proprietà immobiliari del Vaticano... Marco Rizzo, leader dei comunisti italiani (Franco Bechis). Il Tempo.
C’era anche una destra che votava Renzi. Cosa vuole: Berlusconi, Fini, Renzi, sono spariti tutti. E Salvini ramazza. Francesco Storace, direttore del Secolo d’Italia (Concetto Vecchio). il venerdì.
L’anno prima, cioè nel 1987, era uscito Compagni addio, un mio bilancio sulle penose e tragiche vicende che riguardarono quegli anni. Sui cattivi maestri, molti dei quali non fecero mai autocritica. Personalmente mi dimisi presto dal Sessantotto. Giampiero Mughini (Antonio Gnoli). la Repubblica.
I più si disinteressano totalmente della scuola. I pochi che se ne occupano sono, a schiacciante maggioranza, i figli e i nipoti della tradizione sindacal-democristiana. Sanno di possedere tutti gli strumenti che servono per neutralizzare le proposte bizzarre e fantasiose: come la stravagante idea di reclutare gli insegnanti in base al merito. Angelo Panebianco. Corsera.
Una volta Mario Segni venne a trovarmi a New York, raccontò il nostro Giovanni Sartori, «Cosa devo fare?», mi disse. «Prenda un coltello e lo pianti nella schiena a Berlusconi», risposi. Lui si mise a ridere ma io parlavo sul serio». Ci sarebbe voluta ferocia agonistica. Non l’aveva. Enrico Stella. 7.
Oggi c’è il politicamente corretto, terribile: una dittatura del pensiero per cui non puoi uscire dal seminato, già preparato col becchime. Non c’è il coraggio di andare fino in fondo, nei rapporti e in se stessi. È una prigione. Susanna Tamaro, scrittrice (Eleonora Barbieri). Il Giornale.
Brunello Cucinelli è un imprenditore umanista, anima e nome dietro il marchio di abbigliamento di lusso che fa oltre mezzo miliardo di fatturato all’anno, l’85% fuori dall’Italia, il grosso degli acquirenti in Asia e Usa. Brunello Cucinelli, impresario della moda (Francesco Manacorda). la Repubblica.
Da anni lamento l’assenza in Italia di un numero adeguato di orchestre. Ci sono tanti giovani capaci privi di opportunità di esercitare il loro talento. Sopravvivono con formazioni magari provvisorie, ma non vedo una strategia nazionale. Eppure avremmo una tradizione plurisecolare da onorare. Anche al Sud spesso c’è il deserto. Basti dire che la regione dove quest’anno c’è la Capitale della cultura (Matera, ndr) non ha strutture culturali, un teatro, un’orchestra. A che serve la cattedrale nel deserto? Riccardo Muti (Pietro Visconti). Libertà.
Visconti non si innamorò di me. E nemmeno Franco Zeffirelli che stimo molto, neanche De Lullo, Romolo Valli, lo stesso Luca. Sì, Giuseppe Patroni Griffi mi amava, ma sapeva che l’omosessualità non era una mia tentazione. Forse nell’infanzia, quei due episodi che racconto nel libro... Umberto Orsini, attore (Anna Bandettini). la Repubblica.
Se a vent’anni ti avviti nel torcicollo emotivo della nostalgia, allora sei decrepito, anche se ogni sera vai in discoteca. Mentre un ottantenne che ha ancora sogni da realizzare e curiosità da soddisfare è, a tutti gli effetti, un ragazzino. Massimo Gramellini. 7.
Sul mio comodino a Los Angeles dove mi sono trasferito da circa un anno ho portato due libri che mi inseguono da anni: il primo è una biografia di Ranald Reagan, il libro che mi ha convinto a diventare liberista. Il secondo, in realtà, è una trilogia: Il Signore degli anelli di Tolkien. Peter Thiel, nato in Germania, fondatore con Elon Musk di PayPal. 7.
Il conformista: chi sfoggia le opinioni che non ha. Roberto Gervaso. Il Messaggero.