ItaliaOggi, 11 giugno 2019
Allarme a Gerusalemme per il Gay Pride in centro
Il Gay Pride di Gerusalemme, parte della dozzina di manifestazioni organizzate nel paese nel mese dell’orgoglio gay che culminerà il 14 giugno con il Gay Pride di Tel-Aviv, si è svolto sotto una alta protezione perchè le forze di polizia temevano gli attacchi degli estremisti religiosi contro il corteo. Comunque i militanti LGBT hanno vinto la battaglia delle bandiere visto che il percorso del Gay Pride era coperto di drappi arcobaleno anche nei pressi della grande sinagoga, nonostante gli appelli del rabbino della Città Santa perchè le bandiere fossero ritirate.La polizia ha mobilizzato oltre 2.500 agenti per assicurare la sicurezza della manifestazione e aveva provveduto all’arresto preventivo di un attivista omofobo, già noto per le sue azioni di distrurbo, che si era infiltrato nel corteo dei manifestanti. L’accesso al corteo è stato sorvegliato dal filtro dei poliziotti piazzati lungo il percorso per prevenire eventuali attacchi di estremisti religiosi ebrei.
«L’obiettivo di questo corteo è dissolvere i valori della famiglia ebrea», ha detto a Le Figaro, Bentzi Gopstein, leader omofobico del movimento Lehava che si oppone ai diritti dei LGBT e ai matrimoni misti fra ebrei e arabi. Per lui il movimento LGBT è un movimento «terrorista», come ha riportato Le Figaro. Intanto, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha nominato, prima del Gay Pride a Gerusalemme, un nuovo ministro della giustizia, Amir Ohana, che è il primo rappresentante del governo israeliano a rivendicare apertamente la propria omosessualità. Una tappa definita «storica» dai rappresnetanti della comunità LGBT.