ItaliaOggi, 11 giugno 2019
Manda tre agenti al pronto soccorso ma il giudice lo rimette subito in libertà
Quelli del Sap, uno dei sindacati della polizia, hanno un diavolo per capello. Come dargli torto? Forse sarebbe opportuno che sia il legislatore che il ministro della Giustizia si soffermassero sulla vicenda per modificare alla svelta quanto non funziona. Bene gli slogan e le buone intenzioni, poi ci vogliono i fatti. Siamo a Bologna e all’interno di un supermercato un nigeriano (ma la nazionalità non conta) 31enne si mette a disturbare pesantemente clienti e commesse. Parte la telefonata alle forze dell’ordine e celermente arriva la pattuglia della polizia. L’uomo si scaglia contro i tre poliziotti, uno viene colpito alla testa e riporta un trauma cranico, gli altri due, colpiti da pugni, rimediano lividi ed escoriazioni. Alla fine viene ammanettato e arrestato per resistenza e lesioni aggravate (poi i tre poliziotti si recano al pronto soccorso: prognosi da 7 a 15 giorni).Processato per direttissima, il giudice pur convalidando l’arresto ne ha disposto la scarcerazione immediata perché «non vi sembrano i presupposti di reiterazione del reato». Si stenta a crederlo, ma è andata così. Per questo non si può dare torto al Sap che ha diffuso un documento: «È la decima aggressione di colleghi dal primo giugno. Siamo troppo rispettosi del lavoro della magistratura ma non è ammissibile rimettere in libertà chi ha usato violenza contro tre uomini in divisa. Queste decisioni alimentano il senso di impunità». Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Alfonso Bonafede che ne dite?